NEL PAESE DELLE NEVI

di Andrea Marcelloni*

 

Nel paese delle nevi.
Storia culturale del Tibet dal VII al XXI secolo
Chiara Bellini
Einaudi, 2015
€ 34,00

Roma, 17 lug. - Il Tibet non è quel luogo romantico dove regna costantemente la pace e che per tanto tempo ha condizionato l'immaginario occidentale. Ormai iniziamo ad esserne sempre più consapevoli. Definire il Tibet è molto più difficile e complesso, anche perché esistono diversi Tibet -  geografico, culturale, etnografico, linguistico, politico e geoculturale – con diversi confini.

Recentemente Longanesi ha proposto la traduzione italiana di un lavoro del 2011 del tibetologo inglese Sam Van Schaik, ma ancor più recentemente è arrivato il libreria un interessante lavoro realizzato dalla Prof.ssa Chiara Bellini, specializzata in storia e cultura dei paesi himalayani e attualmente docente presso l'università di Bologna, ed edito da Einaudi: “Nel paese delle nevi. Storia culturale del Tibet dal VII al XXI secolo”.

Il testo non si presenta come un semplice manuale di storia del Tibet. L'autrice infatti si rivolge soprattutto ad un pubblico di non esperti (ma anche gli specialisti troveranno elementi interessanti) con l'obiettivo di ricostruire quei processi storici e sociali che hanno permesso la nascita e lo sviluppo della società tibetana e che la rendono oggi una delle civiltà più suggestive dell'Asia.

Dalla formazione dell'impero tibetano nel VII secolo e la nascita della dinastia di Yarlung alla caduta della monarchia nel IX secolo, dalla formazione degli ordini religiosi e l'emergere del potere clericale all'invasione mongola del XIII secolo, dall'ascesa al potere dei Dalai Lama nel XVII secolo fino alla recente occupazione cinese del XX secolo, la storia del Tibet, del suo popolo e della sua cultura è ricca di tanti elementi che vengono analizzati e accortamente spiegati in questa pubblicazione.

Un ruolo importantissimo nella storia del Paese delle Nevi (come spesso viene chiamato) è ovviamente occupato dal Buddhismo, religione ereditata dall'India e vero denominatore comune delle popolazioni Tibetane. Oggi è sicuramente l'aspetto che più di ogni altro viene identificato con il Tibet, ed a cui ovviamente viene dedicato ampio spazio, ma non è l'unico elemento affrontato dall'autrice.

Il lavoro di Chiara Bellini è inoltre arricchito dalla presenza di numerose immagini a colori – in ogni capitolo – che rendono la lettura ancor più interessante e piacevole e di una bibliografia finale molto curata.


Vi aspetto in libreria.



L'autrice

Chiara Bellini, laureata in Filosofia dell'India e dell'Asia Centrale all'Università di Bologna, è dottore di ricerca in tibetologia presso lo stesso ateneo. Ha compiuto numerosi viaggi e soggiorni in Tibet, Ladakh, India, Nepal e Mustang dove ha svolto le sue indagini in qualità di assegnista di ricerca dell'Università di Bologna. Si occupa in particolare di arte, storia e cultura religiosa dei paesi himalayani

Sullo stesso argomento consiglio anche: “Tibet. Storia di un popolo e di una nazione” di Sam Van Schaik (Longanesi, 2015), “Tibet. Mito e storia”, di Pietro Angelini (Stampa Alternativa, 2008), “Tibet. Storia della tradizione, della letteratura e dell'arte”, di Hugh Richardson e David Snellgrove (Luni, 2013)

 

*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura. 

 

17 LUGLIO 2015

 

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