LIU XIAOBO, "ELEGIE DEL QUATTRO GIUGNO"

di Andrea Marcelloni*
Elegie del quattro giugno
Liu Xiaobo
Lantana, 2013
Traduzione di Nicoletta Pesaro
Prefazione di Sua Santità il Dalai Lama
€ 16,50
Roma, 07 giu. - Questa settimana è stato il 24° anniversario dai tristi eventi di piazza Tiananmen e proprio in questi giorni la casa editrice Lantana di Roma ha pubblicato le "Elegie del quattro giugno" di Liu Xiaobo, scrittore ed intellettuale cinese, Premio Nobel per la Pace nel 2010.
Il 4 giugno 1989 Liu Xiaobo era a Pechino, appena rientrato dagli Stati Uniti proprio per prender parte alle manifestazioni, dove svolse un ruolo importante come attivista del movimento di protesta. Riuscito a scappare alle prime retate, si consegnò spontaneamente alle autorità per evitare maggiori conseguenze e passò venti mesi in prigione senza processo.
Le "Elegie del quattro giugno" sono una raccolta di poesie scritte nell'arco di 20 anni (ad ogni anniversario del 4 giugno) attraverso cui Liu cerca di esprimere non solo il proprio dolore, ma anche e soprattutto di "ricordare". E tante sono le cose da ricordare: i ragazzi, gli studenti e i semplici cittadini caduti in quei giorni, colpevoli solamente di aver chiesto maggiore libertà, la "solenne menzogna del potere" che ha sempre nascosto la verità, ma anche la sofferenza di un intero popolo che nel corso degli anni ha invece dimenticato, accecato dall'illusione del benessere economico. Le madri delle vittime sono spesso chiamate in causa, vittime loro stesse, sole nel dolore, ma non abbandonate dallo scrittore, che con loro ricorda e commemora i figli perduti.
Le immagini descritte sono ovviamente forti, il ritmo è incalzante, ma nonostante la drammaticità degli eventi narrati, Liu Xiaobo riesce a trovare il giusto equilibrio tra denuncia e poesia e a regalarci delle emozioni uniche.
Chiudo con alcuni versi tratti dal libro - spero l'editore non si arrabbi - scritti nel 1999 mentre Liu si trovava in un "centro di rieducazione mediante il lavoro" (nel quale ha trascorso tre anni per un articolo pubblicato nel 1996):
[...]
In questo giorno, dieci anni dopo
soldati ben addestrati
con le posture più corrette e solenni
proteggono quella gigantesca menzogna
La bandiera rossa a cinque stelle è l'alba
nella luce del mattino ondeggia al vento
La gente si dondola in punta di piedi, tende il collo
curiosa, stupita e devota
Una giovane madre
solleva la manina del figlio
in omaggio alla menzogna che oscura il cielo
[...]
Anche se scritte a distanza di anni, le elegie hanno l'intensità e la forza di un unico piccolo poema. Vi aspetto in libreria.
L'autore
Liu Xiaobo (Changchun, 1955), scrittore, critico letterario e intellettuale. Più volte arrestato per le sue denunce e proteste, nel 2008 è stato promotore della "Charta 08", manifesto pubblico ispirato alla famosa "Charta 77" redatta negli anni settanta dai dissidenti cecoslovacchi, con cui chiedeva libertà di espressione, rispetto dei diritti umani ed elezioni libere. Nel 2010 è stato insignito del Premio Nobel per la Pace. I suoi scritti non possono circolare in Cina, e persino il suo nome è censurato. Attualmente Liu sta scontando una condanna a otto anni per istigazione alla sovversione del potere dello stato ed è rinchiuso in un luogo segreto. In Italiano è possibile trovare: "Monologhi del giorno del giudizio" (Mondadori 2011) e "Elegie del quattro giugno" (Lantana 2013).
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
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