LETTERATURA TAIWANESE
di Andrea Marcelloni*
Letteratura taiwanese. Un profilo storico
Federica Passi
Cafoscarina, 2007
€ 13,00
Roma, 17 apr. - Se da un punto di vista prettamente politico la Repubblica Cinese - meglio conosciuta come Taiwan o Formosa - e la Repubblica Popolare Cinese hanno dei confini ben definiti, dal punto di vista della letteratura possiamo invece parlare di un'unica grande famiglia (di cui fanno parte anche Hong Kong e alcune comunità cinesi sparse per il mondo), dove ognuno ha le proprie caratteristiche e le proprie peculiarità, ma un'origine e una lingua comune.
Quello della “letteratura taiwanese” è un fenomeno particolare che merita di essere sicuramente approfondito: da alcuni anni, infatti, è andato aumentando l'interesse per la produzione letteraria di Taiwan, sia da parte del mondo accademico che da parte di quello editoriale, e molti sono stati gli studi, gli approfondimenti e le pubblicazioni uscite soprattutto in lingua inglese sull'argomento. In italiano invece c'è un vero e proprio “vuoto”. Pochissimi romanzi sono stati tradotti e pubblicati e ad oggi “Letteratura taiwanese”, scritto da Federica Passi e pubblicato da Cafoscarina nel 2007 rimane l'unica pubblicazione italiana in materia.
Si tratta di un volumetto di circa centotrenta pagine, molto ben strutturato e interessante da leggere, che offre una bella panoramica sulla nascita e lo sviluppo della letteratura a Taiwan.
La concezione che la letteratura taiwanese sia nata dopo il 1949, ossia con l'arrivo sull'isola del Partito Nazionalista in fuga dalla Cina continentale, ci ricorda l'autrice, è la prima cosa da confutare. Sicuramente la stessa storia di Taiwan ha contribuito a rendere poco conosciuta la produzione artistica del paese non solo al mondo occidentale ma anche agli stessi residenti taiwanesi, ed in particolar modo a quelli arrivati nel 1949. L'isola infatti ha una storia particolare: abitata per secoli da popolazioni indigene, durante il XVI secolo si trovò sulle rotte commerciali che gli europei avevano stabilito nel Sud-est asiatico, diventando ben presto oggetto di contesa tra portoghesi (che la chiamarono “Ilha Formosa” per la bellezza delle sue coste), olandesi e spagnoli. Nel XVII secolo vi si stabilirono i cinesi in fuga dall'invasione mancese fino all'annessione definitiva da parte della nuova dinastia Qing. Dal 1895 al 1945 poi, è stata una colonia giapponese fino all'arrivo del nuovo governo nazionalista e la nascita della Repubblica Cinese nel 1949, che comportò un totale oscuramento di tutta la produzione artistica precedente.
Eppure Taiwan ha una sua letteratura che, traendo origine dalla letteratura classica cinese, si è poi sviluppata nel corso del tempo, fino ad assumere delle caratteristiche specifiche tanto da farla definire, appunto “letteratura taiwanese”. Il lavoro di Federica Passi ripercorre, partendo proprio dai primi sviluppi letterari del XVII secolo, il processo evolutivo passato attraverso l'occupazione giapponese, il ritorno (seppur breve) alla madrepatria, la nascita del modernismo taiwanese degli anni '60, lo sviluppo di una tendenza nazionalista e xenofoba degli anni '70 (causata soprattutto dall'isolamento diplomatico in cui era caduta l'isola), fino alla letteratura più recente degli anni '80 e '90.
Una lettura che consiglio per chi vuole scoprire qualcosa in più sia su Taiwan che sulla letteratura cinese in generale.
Vi aspetto in libreria.
L'autrice
Federica Passi è ricercatrice presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, dove insegna lingua cinese e traduzione. Ha pubblicato diversi saggi e articoli. Ha curato le traduzioni in italiano di due lavori di di Hong Ying: “La donna vestita di rugiada” (Garzanti, 2012) e “Figlia del fiume. La mia odissea nella Cina di Mao” (Mondadori, 1998).
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
17 aprile 2014
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