LA VIA DELLA SETA

di Andrea Marcelloni*

 

La via della seta. Dèi, guerrieri, mercanti
Luce Boulnois
Titolo originale: La Route de la soie
Bompiani, 2007
€ 13,00

 

Roma, 17 apr. - “La via della seta” è un termine oggi molto utilizzato, spesso associato a percorsi ed itinerari orientaleggianti o particolarmente suggestivi. Ma cosa sia esattamente, cosa ha rappresentato nel passato e cosa rappresenta oggi non è certo facile spiegarlo.

 

Quando studiavo per l'esame di Storia dell'Arte dell'Estremo Oriente la mia professoressa ripeteva sempre, come se fosse un mantra, che “la via della seta è un termine romantico utilizzato per la prima volta dal geografo tedesco Ferdinand Von Richthofen sul finire dell'800”(Seidenstrasse). In antichità quindi, non si parlava di “via della seta”, ma esistevano una serie di strade e di itinerari che collegavano varie aree geografiche, dal Mediterraneo all'Estremo Oriente, lungo le quali avvenivano scambi commerciali, e non solo.

 

Per chiarire meglio la questione e capire di cosa stiamo parlando ci è venuta incontro Luce Boulnois, specialista in Storia della Via della Seta, che analizzando fonti storiche, letterarie, archeologiche e politiche ci ha regalato un libro interessantissimo, pubblicato in Italia da Bompiani nel 2005 e in edizione tascabile nel 2007 (l'originale, in francese, è del 2001).

 

L'autrice ripercorre tutte le tappe che hanno portato ad identificare quella che oggi viene comunemente chiamata “la Via della Seta”. “Una rete di itinerari commerciali transcontinentali che vanno dalla Cina alle rive del Mediterraneo orientale, attraversando l'Asia Centrale in senso lato e l'Iran, completata dalle rotte marittime alle quali è collegata: percorsi lungo i quali sono passati fin dal II secolo a.C. gli scambi di merci – tra cui la seta, la principale esportazione cinese – e da dove sono state trasmesse e diffuse le conoscenze scientifiche e tecniche, le religioni e le arti.” Lungo questi itinerari sono nati e si sono dissolti imperi, regni e stati e si sono alternate diverse civiltà, con le inevitabili conseguenze legate ai tanti conflitti bellici che si sono verificati. Come ci ricorda l'autrice nella prefazione, “la storia della Via della seta non è un romanzo poetico, né pittoresco, ma è fatta anche di alcune oasi di pace in un mare di guerre...in queste oasi di pace è tutta una storia di scambi e di trasferimenti di beni materiali, di competenze tecniche, di conoscenze scientifiche e di influssi artistici, di credenze religiose, anche di leggende, di cui si segue l'eco da un popolo all'altro, da un secolo all'altro. Di questi scambi, del lavoro e dell'intelligenza di tutti questi popoli siamo tutti eredi.”

 

Il libro segue un percorso storico e si può leggere come un romanzo di cui noi stessi siamo i protagonisti: si parte dall'arrivo della seta presso i Romani, che la chiamavano Sericum, un tessuto prodotto ai confini orientali del mondo dal popolo dei Seres, alle spedizioni ad ovest di Zhang Qian, inviato dall'imperatore Wudi della dinastia Han per cercare alleanze militari, passando per i viaggi di Marco Polo fino ad arrivare alle spedizioni più recenti, dove esploratori come l'inglese Aurel Stein ed il francese Paul Pelliot nel XIX secolo ed i tedeschi Albert Grunwedel e Theodor Bartus all'inizio del XX secolo portarono nei musei Europei dei veri e propri tesori, facendo rinascere un enorme interesse per tutto ciò che si poteva vedere e trovare in Oriente.

 

“La via della seta” è un libro che consiglio vivamente di leggere, è ricco di informazioni storiche e di aneddoti. Un modo “diverso” per leggere la storia delle relazioni tra Oriente ed Occidente e dei prodotti che, per motivi diplomatici, bellici o per semplice commercio sono passati di mano in mano, attraverso migliaia di chilometri.

 

Vi aspetto in libreria.

 

Luce Boulnois, ha studiato cinese e russo presso l'Institut National des Langues et Civilisations Orientales di Parigi. Storica e ricercatrice del CNRS (Centre national de la Recherche Scientifique), è specialista di Storia della Via della Seta e di Scambi transhimalayani.

*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura. 

 

17 aprile 2014


© Riproduzione riservata