LA VERA STORIA DI AH Q. E ALTRI RACCONTI
di Andrea Marcelloni*
La vera storia di Ah Q. E altri racconti
Lu Xun
Titolo originale: Selected Stories of Lu Hsün (Foreign Languages Press, 1954)
Traduzione di Luciano Bianciardi
S.E., 2014 (prima edizione, 1955)
€ 21,00
Roma, 15 mag.- Nel corso del 2014 è arrivata in libreria una raccolta di racconti di Lu Xun (nato come Zhou Zhangshou 1881-1936) edita da Studio Editoriale. Non una vera e propria novità, ma la riproposta di un'edizione del 1955, allora pubblicata da Feltrinelli, con la traduzione dall'inglese a cura di Luciano Bianciardi (1922-1971).
Come dire, ogni tanto non fa male ripubblicare dei titoli andati da tempo fuori catalogo, soprattutto se l'autore è uno dei maggiori scrittori del panorama letterario cinese e mondiale del Novecento e se la traduzione è curata da un un importante scrittore e traduttore italiano. E poco importa se la regola vuole che una traduzione vada effettuata basandosi esclusivamente sull'originale. In questo caso la traduzione della traduzione non sfigura, anzi, la lettura è piacevole e le emozioni arrivano tutte.
“La vera storia di Ah Q” è il titolo del primo dei 14 racconti presenti nel testo. Molti di questi fanno parte della prima raccolta che Lu Xun pubblicò nel 1923 con il titolo di “Na Han” (Alle armi!) e tra essi troviamo ad esempio “Diario di un pazzo”, “Kong Yiji”, “Medicina” e “Un incidente”. Altri invece, come “Una famiglia felice”, “Il misantropo” e “Nella bottega del vino”, videro la luce nella seconda raccolta di Lu Xun, pubblicata nel 1925 con il titolo di “Panghuang” (Errare incerto o Vagabondaggi, a seconda della traduzione italiana).
Si tratta quindi di una raccolta di alcuni tra i più importanti racconti scritti da colui che lo stesso Bianciardi definisce – giustamente - come il padre del realismo e della narrativa moderna cinese. La letteratura era la principale arma di lotta ideologica per Lu Xun: abbandonati gli studi di medicina, infatti, che servivano principalmente ad imparare a curare i corpi delle persone, egli aveva deciso di curarne le menti e lo spirito. Scrivere per risvegliare le persone dal loro torpore intellettuale era diventato il suo scopo principale e nei racconti presenti in questa raccolta c'è tutto lo spirito di Lu Xun, la sua critica alla società del tempo, la voglia di rinnovamento, la speranza nell'avvenire. Alla fine del testo sono presenti anche la prefazione che Lu Xun scrisse per l'uscita di “Na Han” ed una nota biografica sull'autore di Luciano Bianciardi.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Lu Xun (Shaoxing 1881, Shanghai 1936). Il suo nome originario era Zhou Zhangshou. Primogenito di una famiglia feudale in decadenza, nel 1904 si reca in Giappone per studiare medicina alla Sendai Medical Academy, ma la sua avventura termina nel 1906 quando decide di abbandonare l'università. Con l'avvento della Repubblica ottiene un posto presso il Ministero dell'Educazione a Nanchino e, successivamente, a Pechino, dove comincia a scrivere.
Nel 1918 utilizza lo pseudonimo di Lu Xun per firmare la sua prima opera, Kuangren Riji (“Diario di un pazzo”), pubblicata nel 1923 all'interno della raccolta di racconti Na Han (“Alle armi”), di cui faceva parte anche A Q Zhengzhuan (“La vera storia di Ah Q”, scritta nel 1921).
Successivamente pubblica altri racconti, tra cui Ye Cao (“Erbe selvatiche”). Nel 1926, in seguito al cosiddetto “massacro del 18 maggio” (che lui stesso definì come “il giorno più buio nella storia della Repubblica cinese”) si ritira in un esilio forzato a Xiamen prima e a Canton poi. Nel 1927 arriva a Shanghai e nel 1930 pubblica Zhongguo Xiaoshuo Shilue (“Breve storia della narrativa cinese”), che in seguito diventerà uno dei principali testi di critica letteraria del XX secolo in Cina. Attualmente è possibile trovare in libreria i seguenti titoli: “Fuga sulla luna” (O barra O, 2014), “La vera storia di Ah Q” (Robin, 2013, Barbès, 2011), “Diario di un pazzo” (Via del vento, 2006), “La falsa libertà” (Quodlibet, 2006), “Erbe selvatiche” (Quodlibet, 2002).
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
15 maggio 2015
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