LA MONTAGNA DELL'ANIMA

di Andrea Marcelloni


La montagna dell'anima
Gao Xingjian
Rizzoli, 2008 (prima ed. 2002)
€ 11,00
Titolo originale: Lingshan

Traduzione dal cinese: Mirella Fratamico

 

Roma, 11 ott. - Dopo aver parlato di due premi Nobel come Liu Xiaobo e Mo Yan, non potevo certo lasciare fuori dal nostro scaffale un altro Nobel cinese: Gao Xingjian.

 

Ad onor di cronaca si tratta del primo cinese ad essersi aggiudicato un premio Nobel (Letteratura, anno 2000, “per un'opera dal valore universale, intuito pungente e ingenuità linguistica che hanno aperto nuove strade al romanzo e al teatro cinese”), e definirlo solamente uno scrittore sarebbe riduttivo. Gao Xingjian, infatti, è anche autore di numerose opere teatrali, poeta, traduttore, pittore, sceneggiatore e regista. Una vita dedicata all'arte insomma, una passione nata grazie all'influenza della madre, attrice nella compagnia teatrale anti-giapponese durante la guerra Sino-Giapponese, che gli trasmise la passione per la pittura, la letteratura ed il teatro.

 

“La montagna dell'anima” è sicuramente il libro più conosciuto del nostro autore. Un'opera monumentale che lo ha consacrato come uno dei maestri dei nostri tempi. Si tratta di un romanzo in gran parte autobiografico, nato dopo un lungo viaggio effettuato da Gao nella Cina meridionale, ed in cui non sono assenti critiche nei confronti della Rivoluzione Culturale e delle politiche adottate dal Partito Comunista Cinese.

 

La storia è narrata a capitoli alterni, in seconda ed in prima persona: un “tu” viaggiatore – ma non un normale turista – che lascia la città e parte alla ricerca della Lingshan, la montagna dell'anima, ed un “io” scrittore che, perseguitato dal regime, si allontana da Pechino e decide di cambiare la propria visione del mondo dopo che un medico gli ha erroneamente diagnosticato un tumore ai polmoni (fatto realmente accaduto a Gao Xingjian, e motivo principale del suo peregrinare).

 

Il viaggio dunque è l'occasione per riflettere sulla propria vita, la propria esistenza, per ricercare la pace interiore e la libertà. Ma è anche il modo per poter conoscere altre terre, altre persone, usi e costumi diversi. Un modo per raccontare la Cina dei primi anni '80, la sua storia, il suo passato, la sua gente, i suoi paesaggi, le sue leggende.

 

“La montagna dell'anima” non può essere considerato un semplice romanzo: nel 2000, poco dopo l'assegnazione del Nobel, il New York Times lo definì come una “splendida raccolta di riflessioni, ricordi e fantasie a volte mistiche di un uno scrittore dotato e arrabbiato.”

 

Il romanzo venne cominciato nel 1982 ma fu terminato solamente nel 1989, quando Gao Xingjian si era già trasferito a Parigi, e pubblicato l'anno successivo a Taipei. Successivamente sono arrivate le traduzioni in francese ed inglese.
Vi aspetto in libreria.



L'autore

 

Gao Xingjian (Ganzhou, 1940), scrittore, pittore, drammaturgo e regista cinese naturalizzato francese. Si laurea in Lingua e Letteratura Francese nel 1962 presso l'Istituto di Lingue di Pechino, e dopo lo scoppio della Rivoluzione Culturale viene inviato in un campo di rieducazione. Negli anni '80 comincia a pubblicare racconti e a scrivere testi teatrali. Nel 1986 la sua opera teatrale “L'altra riva” (Bi‘an) viene vietata e nessuna rappresentazione è autorizzata. Nel 1987 chiede ed ottiene asilo politico in Francia e si stabilisce a Parigi. Nel 1989, in seguito ai fatti di Tiananmen, rassegna le dimissioni da membro del Partito Comunista Cinese. Nello stesso anno pubblica “La fuga”, pièce teatrale ispirata proprio alla protesta in atto nella capitale cinese, che ha come conseguenza l'espulsione definitiva di Gao dalla Cina (definita persona non gradita) e la censura di tutte le sue opere. Dal 1998 è cittadino francese. Attualmente in commercio è possibile trovare: “Teatro” (2011, ETS), “La montagna dell'anima” (2008, Rizzoli), Parlerò di ricci (2006, Fermenti Editore), “Una canna da pesca per mio nonno” (2005, Rizzoli).

 

Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.

 

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