LA CINA SONO IO

di Andrea Marcelloni*

 

La Cina sono io
Guo Xiaolu
Titolo originale: I am China (Chatto & Windus, 2014)
Traduzione dall'inglese: Gaia Amaducci
Metropoli d'Asia, 2014
€ 15,00

Roma, 20 mar. - “... mi rendo conto che la strada per finire qui era già iniziata nel giugno del 1989… Tu stavi ancora nella tua città natale. Non ci conoscevamo nemmeno. Io c'ero invece, e lo dico ancora una volta: vorrei che mi avessero sparato, quel giorno. Sarei dovuto morire lì. Colpito dai proiettili e schiacciato dai carri armati.”

 

Comincia con una lettera l'ultimo lavoro edito in Italia della scrittrice e regista sino-britannica Guo Xiaolu. Non una lettera qualsiasi, ma il triste ricordo di un evento che ha lasciato il segno in ogni giovane cinese. Perché se la Rivoluzione culturale è rimasta impressa in modo indelebile nelle menti e nei lavori degli scrittori e degli artisti nati tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento, gli eventi accaduti a piazza Tiananmen nel giugno del 1989 lo sono per i giovani cinesi nati tra gli anni Settanta e Ottanta.

 

Ma non è dei giorni di Tiananmen che ci parla Guo Xiaolu con “La Cina sono io”, uscito in italiano per Metropoli d'Asia lo scorso autunno, ma di quello che è stata la Cina “dopo” Tiananmen. La vita dei giovani cinesi amanti della musica Rock e incuriositi dalla letteratura occidentale è cambiata improvvisamente.

Ci sono diversi protagonisti e diversi periodi temporali in questa storia. Londra 2013: una traduttrice inglese, Iona Kirkpatrick, riceve da una casa editrice un plico contenente numerose lettere scritte in cinese con la richiesta di tradurle per vedere se c'è del materiale interessante per una storia. Si tratta di stralci di diari e lettere scritte tra due giovani ragazzi cinesi, Kublai Jian, musicista punk di Pechino e la sua ragazza Deng Mu, aspirante poetessa. Le pagine sono interrotte, le datazioni si spostano di continuo dai primi anni Novanta fino al 2012. Con fatica, la traduttrice riesce a ricostruire parti delle vite dei due innamorati, scoprendo che Jian è stato incarcerato e poi espulso dalla Cina per attività antirivoluzionarie, ma tutte le notizie su di lui e la sua musica risultano censurate. La curiosità e la voglia di scoprire cosa è successo coinvolgono Iona sempre di più, tanto da indurla a fare ulteriori ricerche.

 

Tutto il romanzo è strutturato come se fosse un diario, o meglio come se fossero più diari le cui pagine si sono sparse sul pavimento di una stanza. Bisogna raccoglierle, rimetterle insieme e leggerle. Solo così la traduttrice Iona potrà avvicinarsi alla verità. E solo così il lettore alla fine,  potrà capire il significato della storia di Guo Xiaolu.

 

Vi aspetto in libreria.

L'autrice

 

Guo Xiaolu (1973) è una scrittrice e regista sino-britannica. Autrice di romanzi, poesie e saggi, nel 2013 è stata inserita nel Granta's Best of Young British Novelists. Come regista ha realizzato vari  documentari, cortometraggi e film, tra cui “Once Upon a Time Proletarian”, presentato al festival del Cinema di Venezia nel 2009, “She, a Chinese”, vincitore del Pardo d'Oro al Festival di Locarno (2009) e “UFO in her Eyes”. Attualmente è “Honorary Associate Professor” all'Università di Nottingham. Vive a Londra. In italiano è stato pubblicato “Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati” (Rizzoli, 2007) ma è andato Fuori Catalogo. Prossimamente uscirà un nuovo lavoro, sempre per Metropoli d'Asia.
Per maggiori info sull'autrice



*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.

 

20 marzo 2014

 

© Riproduzione riservata