Roma, 15 giu. – E' morto ieri all'età di 91 anni, Qiao Shi, ex presidente del Comitato permanente dell'Assemblea Nazionale del popolo, il Parlamento cinese, e per la Cina un grande statista applaudito da tutti. Un "eccellente membro del Partito" e un "soldato leale", così è stato descritto dai suoi colleghi che gli hanno detto addio in un necrologio pubblicato nella serata di ieri. L'uomo, fortemente malato, è morto nella sua casa di Pechino alle 7 del mattino.
"La sua morte è una grande perdita per il partito e per il popolo", si legge nel necrologio, mentre gli utenti sui social network dicono addio a quello che è stato per loro uno statista leggendario.
Qiao era stato presidente del Comitato permanente dell'ANP dal 1993 al 1998 e, precedentemente, anche presidente del Comitato permanente del Politburo, massimo organo esecutivo del Partito. Dal 1987 al 1992 era stato capo della Commissione centrale per le ispezioni disciplinari, massimo organo di controllo del partito, e si era fatto promotore della costruzione di un Partito "pulito", migliorando leggi e regolamenti anti-corruzione.
Nato nel 1924 a Shanghai, Qiao era entrato a far parte del partito nel 1940, guidando il movimento rivoluzionario studentesco di Shanghai a capo del comitato del'Università di Tongji. Subito dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese, Qiao ha poi assunto una serie di cariche prima a livello municipale e poi come presidente dell'Istituto di Ricerca sul ferro e sull'Acciaio. Vittima della Rivoluzione culturale, Qiao aveva dovuto affrontare una "dura persecuzione politica" che lo aveva portato ad essere isolato e arrestato a causa di indagini sul suo conto.
Scarcerato alla fine della Rivoluzione Qiao è poi diventato membro attivo del Partito, fino a ricoprire cariche di rilievo all'interno degli organi esecutivi e legislativi del Paese, giocando un ruolo chiave nella supervisione delle revisioni della Costituzione.
15 giugno 2015
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