di Giovanna Tescione
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Roma, 5 mar. – Naso all’insù per i cinesi che ieri sera hanno celebrato l’inizio della Festa delle Lanterne e la fine delle festività del Capodanno cinese, il 19 febbraio scorso, con fuochi d’artificio e milioni di lanterne appese nelle strade di tutte le città.
Il Festival, anche conosciuto come Yuan Xiao o ‘Shang Yuan festival’, cade nel 15esimo giorno del primo mese lunare e corrisponde anche alla prima sera di luna piena. Un momento per ritrovarsi con amici e familiari prima di ritornare alla routine di sempre e ammirare insieme le lanterne, oltre che gustare il piatto tipico, gli yuanxiao, ossia palline di farina di riso glutinoso.
La festa, considerata la più caotica della tradizione cinese e paragonata al Carnevale occidentale, ha una tradizione di oltre 2mila anni e prevede oltre che si regalino gli yuanxiao come buon augurio anche la partecipazione alle tradizionali sfilate dei draghi, tutto mentre si cerca di risolvere gli indovinelli che per tradizione vengono incollati sulle lanterne.
Ma il Festival delle Lanterne è anche altro. Da tradizione è infatti considerato una sorta di giorno di San Valentino e un’occasione per le giovani donne, che normalmente non potevano uscire di casa, di partecipare alla festa e fare nuove amicizie.
È rimasto vuoto invece lo Yuan Garden di Shanghai, sul Bund dove tradizionalmente si tenevano i festeggiamenti per il Festival. Già a gennaio la città ne aveva annunciato la cancellazione, dopo la tragedia avvenuta la notte dell’ultimo dell’anno che ha causato la morte di 36 persone, per la maggior parte ragazzi tra i venti e i trent’anni.
05 marzo 2015
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