LA CINA E LE NAZIONI UNITE
di Andrea Marcelloni*
Pietro Paolo Masina
Carocci, 2012
€ 23,00
Roma, 21 feb. - La settimana scorsa vi ho parlato di una novità di fine 2014 relativa ai legami tra Cina, Italia e altri paesi europei stabiliti prima dell'avvio ufficiale dei rapporti diplomatici tra la Repubblica Popolare stessa e la Comunità Europea. Quale occasione migliore, dunque, per consigliare questa settimana un titolo che affronta lo stesso argomento ma con una controparte diversa.
Si tratta di “La Cina e le Nazioni Unite. Dall'esclusione al potere di veto”, scritto da Pietro Paolo Masina, docente di Storia e Istituzioni dell'Asia all'Orientale di Napoli e pubblicato da Carocci nel 2012.
Dal 1949 al 1971, il seggio cinese con potere di veto all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato infatti occupato dal governo di Taiwan, creando quello che lo stesso Masina definisce come “una delle questioni più controverse della Guerra Fredda”.
In effetti, per più di vent'anni il paese più popoloso del pianeta è stato escluso dalla sede creata appositamente alla fine della seconda guerra mondiale per affrontare e risolvere le controversie internazionali.
Un vero e proprio paradosso. Tra l'altro, ci racconta l'autore, che ha utilizzato per la sua ricerca molti documenti ufficiali ONU, sembra che già nel 1949 gli Stati Uniti fossero sicuri che il governo di Taipei non fosse in grado di riprendere il continente cinese. Lo stesso presidente Truman si aspettava che la guerra civile in Cina si sarebbe conclusa con la presa di Taiwan da parte della Cina popolare. Ma con l'esplodere della guerra di Corea la situazione cambiò completamente e la questione della rappresentanza cinese presso le Nazioni Unite rimase “congelata” fino ai 1971.
Il libro ripercorre tutto il percorso storico e diplomatico che ha visto la Cina popolare dapprima esclusa e poi ammessa – con l'esclusione forzata di Taiwan – presso le Nazioni Unite, analizzando in modo approfondito anche le principali vicende internazionali che con tale questione si sono intrecciate, dalla guerra di Corea all'ascesa e declino del movimento afro-asiatico, dalla rottura fra Cina e Unione Sovietica al conflitto indocinese, dalla guerra in Vietnam al riavvicinamento fra Cina e Stati Uniti.
Interessante anche la parte dedicata all'iniziativa italiana del 1966, quando, insieme ad altri cinque paesi, venne chiesta l'istituzione di una commissione di studio incaricata di esaminare le possibili soluzioni del problema Cina, e nella quale è possibile leggere alcuni stralci dei diari di Pietro Nenni, vicepresidente del Consiglio dei Ministri guidato in quel periodo da Aldo Moro, e di Egidio Ortona, ambasciatore italiano a Washington.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Pietro Paolo Masina, dal 2004 è professore associato di Storia e Istituzioni dell'Asia all'Università di Napoli “L'Orientale”. Precedentemente ha insegnato per 10 anni all'Università di Roskilde (Danimarca) e ha collaborato con il Nordic Institute of Asian Studies.
E' stato Segretatio (2004-2007) e poi Presidente (2007-2010) della European Association for Southeast Asian Studies (EuroSEAS). E autore di numerosi saggi e articoli, soprattutto in lingua inglese. In Italia, oltre a “La Cina e le Nazioni Unite” ha pubblicato “Il sud est asiatico in trappola. Storia di un miracolo mancato” (Nuova Cultura 2014).
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.
20 febbraio 2014
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