LA CINA CI TIRERA' FUORI DALLA CRISI O PERIRA' CON NOI?

Milano, 18 ott. - Leggere i giornali in questi giorni è probabilmente come leggere i bollettini di guerra durante la seconda guerra mondiale. La differenza che la "guerra" e le battaglie sono sparse un po' in tutto il mondo e non è chiaro chi siano le parti contrapposte.
Dagli incidenti italiani con precedenti scandali, agli indignati un po' dappertutto, ai bollettini di Borsa, ai fallimenti in Cina a Wenzhou, agli annunci dei grandi economisti sui grandissimi rischi a cui il mondo è esposto, ai problemi della Presidenza Obama, ecc. c'è di tutto e su tutto.
Non voglio entrare qui nel merito di nessuno di questi problemi: un po' perché non sono qualificato e un po' perché il tema che mi sono posto è - diciamo - di insieme, più che di previsione puntuale. Mi sembra infatti che gli eventi che possono accadere nei prossimi mesi (anni?) siano classificabili, sia pure con grande approssimazione, in due grandi categorie.
Prima categoria: una serie di eventi che – a seconda della piega che prenderanno – porteranno l'Occidente (Europa e Stati Uniti) ad andare "bene" o "male". All'interno di questa macro categoria possono accadere cose molto diverse. L'Europa e gli Stati Uniti non migliorano o peggiorano tutti e due con la stessa intensità, il peggioramento può fermarsi solo all'economia o può invece portare a gravi disordini sociali o politici, ecc.
Seconda categoria: una serie di eventi che similmente porteranno la Cina ad andare "bene" o "male". Bene in questo caso significa che la Cina riesce a: far crescere sostanzialmente i propri consumi interni, mantenere una quota di esportazione sufficiente per non entrare in crisi economica, mantenere un flusso sufficiente di investimenti diretti esteri, non far esplodere la bolla immobiliare che sembra si sia formata, non far scoppiare la crisi del sistema bancario fortemente esposto verso le aziende statali che hanno usato molto male i fondi ricevuti, far invece accedere al credito le aziende private sane che ne hanno grande bisogno.
Come si vede le due categorie mettono insieme cose molto diverse, ma credo si possa accettare che – essendo queste molto collegate – una variazione molto positiva o molto negativa di una di queste variabili trascina tutte le altre nella stessa direzione. In altre parole è accettabile classificare genericamente come andare "bene" o "male" i due sistemi se anche solo poche di queste variabili vanno o molto bene o molto male. Resta invece aperto il dibattito su cosa potrebbe succedere nelle situazioni intermedie.
Con queste ipotesi molto forti e di grande semplificazione possiamo prevedere quattro grandi scenari per i prossimi 3 – 5 anni, riportati schematicamente nella figura allegata. Che senso ha analizzare la combinazione possibile di questi eventi con i relativi quattro scenari? Temo che l'impatto che questi scenari (tranne un caso) – se si avverassero – sul nostro mondo potrebbe essere molto più forte di quanto ci potremmo aspettare dall'accadimento della sola variabile che direttamente ci riguarda (l'Occidente andrà "bene" o "male"?). Vediamoli uno per uno.
Scenario 1: tutto va bene. Questo è l'unico caso che probabilmente non sposterà l'andamento del mondo come lo percepiamo oggi. Tutti cresciamo e siamo tranquilli.
Scenario 2: l'Occidente va bene, ma la Cina no, compreso uno scenario catastrofico di "rivoluzione" in Cina che probabilmente parte da insoddisfazioni economiche o sociali per poi sfociare anche in una richiesta politica di "diritti occidentali". Apparentemente questo è uno scenario che ci tocca poco (noi andremmo "bene"). Temo però che – a parte benefici immediati dovuti al ridursi della concorrenza cinese in tutto lo scacchiere mondiale – le conseguenze anche solo sul medio termine di una situazione negativa della Cina potrebbero essere (molto) negative per tutti per un probabile "incattivimento" (più o meno indotto da interessi di parte) del mondo intero e delle sue aree di instabilità.
Scenario 3: chiarissimo nella sua tragicità. Tutti vanno male o malissimo, difficile prevedere dove si potrebbe andare a finire anche sul piano delle rivolte sociali e delle rivoluzioni politiche.
Scenario 4: la Cina va bene, ma l'Occidente no. In questo caso la Cina potrebbe essere il cavaliere bianco che aiuta l'Occidente (quanto andrà male? fino a che punto?) a riprendersi. A parte i problemi che potremmo avere nella fase acuta della crisi, resta poi il fatto che l'asse geopolitico si è spostato definitivamente a est con conseguenze successive difficilmente immaginabili oggi.
Resta poi il caso, indicato dal cerchio rosso al centro della figura, in cui non ci sono spostamenti chiari verso il "bene" o il "male" dei due sistemi. Questa potrebbe essere una situazione difficile proprio per la sua "melmosità" con il rischio – come sta accadendo in Italia in questo momento – che il restare a lungo "impantanati" in una situazione stagnante e declinante porti a tensioni (con possibili esplosioni) sociali anche molto gravi.
Inutile dire che è bene sperare che nulla di tutto questo debba accadere, ma il prendere coscienza dell'esistenza di scenari – sia pure molto semplificati – che solo alcuni anni fa sarebbero stati impensabili credo possa essere d'aiuto anche solo per progettare meglio le proprie strategie per le proprie attività e per i propri paesi.
Paolo Borzatta
The European House-Ambrosetti
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