IVAN KARAMAZOV A PECHINO
Milano, 30 gen. - Pechino 2013: tutto va bene e tutti sono felici. Benessere e gioia per tutti. Tutti convinti che la democrazia monopartitica e l'economia di mercato controllata dalla stato sia la cosa migliore. Siamo in una nuova fase della storia dell'uomo: il pensiero è "post-occidentale" e "post-universalistico". Così accade nel romanzo di fantapolitica pubblicato in cinese nel 2009 a Hong Kong e in inglese a Londra nel 2011 da Chan Koonchung.
Old Chen, l'alias di Chan Koonchung nel romanzo, scopre che a questa situazione i cinesi si sono adattati spontaneamente. Si sono dimenticati il mese in cui, dopo una crisi finanziaria mondiale (profeticamente ipotizzata nel romanzo per il 2011 – era il 2008!) che in un solo giorno aveva visto il dollaro crollare a un terzo del suo valore e l'intero Occidente indebolirsi mortalmente, il governo cinese aveva messo a ferro e fuoco il paese per evitare il caos e hanno accettato la guida armoniosa del partito unico. Tutti – nel romanzo – hanno accettato di scambiare la libertà per i beni materiali, la tranquillità e la "gioia" che da ciò ne deriva.
Il romanzo è proibito in Cina mainland, ma circola in rete ed è il caso letterario dell'anno. Old Chen, dopo lunghe indagine scopre la verità e He Dongsheng – altissimo funzionario del governo cinese - gli rivela il loro piano per "guidare la nazione e pacificare il mondo" con una politica che si basa appunto sull'accettazione volontaria dello scambio prima detto.
Mutatis mutandis è lo stesso scambio che ipotizza Dostoevskij nel racconto di Ivàn Karamazov "Il grande inquisitore" (nel romanzo "I fratelli Karamazov"). Il Grande Inquisitore che fa arrestare Gesù Cristo ritornato sulla terra – a Siviglia durante l'Inquisizione – perché venuto a "disturbare" gli uomini che la Chiesa è (quasi) riuscita a convincere a rinunciare alla libertà che Cristo aveva predicato (scegliere liberamente la fede) dandogli in cambio la serenità, il pane e la possibilità di peccare ed essere perdonati. Qualcosa di simile vi è anche nel 1984 di Orwell.
Interessante che questi romanzi siano apparsi in Occidente in momenti critici per la conquista della libertà. La storia ha fatto sì che gli uomini (occidentali) abbiano scelto la libertà e abbiano vinto.
Oggi compare in Cina.
Domanda provocatoria. Quali sono le probabilità che la storia faccia scegliere agli uomini (cinesi) l'altro termine dello scambio, benessere, serenità e gioia, invece della libertà?
di Paolo Borzatta