ITALIA DICE SI' AL GAOKAO COME CRITERIO DI AMMISSIONE


Di Sonia Montrella

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Roma, 26 mag.- Oltre mille università nel mondo, tra i quali gli atenei italiani, riconoscono il punteggio del mega esame cinese Gaokao come criterio di ammissione. Lo riferisce il China Daily. L'Italia è inoltre la quarta destinazione europea per gli studenti cinesi dopo Inghilterra, Francia e Germania.


 La novità rappresenta un riconoscimento internazionale per quello che rappresenta il più grande scoglio del percorso scolastico dei cinesi. Il superamento e il punteggio del Gaokao determina, infatti, l'ingresso – o meno - nelle migliori università del Gigante asiatico, motivo per cui per gli studenti la preparazione al test inizia sin dalle scuole elementari. Quest'anno oltre 9,4 milioni di ragazzi hanno sostenuto  il test. Nonostante il passo in avanti, all'estero il Gaokao resta comunque nelle retrovie nella fase di valutazione rispetto ad altri esami. Secondo uno studio condotto dal britannico MyOffer sono 14 i Paesi che hanno detto si all'esame cinese, ma – ad eccezione della Francia - non tutti gli atenei hanno fatto lo stesso. In Germania il test viene preso in considerazione in diverse università, ma gli studenti devono frequentare da uno a tre semestri in Cina. Pochi gli atenei statunitensi che hanno accolto l'esamone cinese. L'iniziativa era già stata annunciata a maggio da Yu Jihai, funzionario del ministero dell'Istruzione, secondo cui erano già in corso colloqui.

A testimonianza dell'interesse italiano ad attirare studenti cinesi pochi giorni fa Uni-Italia, l'ente di promozione per lo studio in Italia, ha aperto il primo ufficio a Chongqing, la metropoli del sud-ovest cinese dove vivono oltre trenta milioni di abitanti, e ha cominciato a ricevere le prime domande di pre-iscrizione degli studenti cinesi interessati a proseguire gli studi negli atenei italiani. Per il prossimo anno accademico 2015-2016 si prevede l'arrivo in Italia di oltre quattrocento studenti dalla Cina sud-occidentale, l'area di competenza del consolato di Chongqing, con i progetti "Marco Polo" e "Turandot".

 

Il nuovo ufficio di Uni-Italia nasce in collaborazione con il Consolato Generale d'Italia a Chongqing. "La recente costituzione all'interno degli uffici del Consolato di una sede di Uni-Italia facilitera' ancora di piu' lo sbrigo delle pratiche per gli studenti cinesi che vorranno recarsi in Italia per proseguire i propri percorsi accademici e di ricerca presso gli atenei di eccellenza italiani", ha dichiarato il console generale d'Italia a Chongqing, Sergio Maffettone, che ha assicurato il sostengo del consolato agli studenti che intendono proseguire gli studi in Italia.

26 giugno 2015

 

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