IN DIFESA DI BO XILAI
Shanghai, 21 mar. - Ho conosciuto Bo Xilai molti anni fa quando era il giovane sindaco di Dalian. Pranzai con lui a Roma, in un suo tour in Italia, e poi lo incontrai nuovamente a Dalian. Era brillante, parlava un inglese perfetto (cosa rarissima allora per un uomo di governo cinese) e presentava una visione strategica per la città da lui amministrata molto moderna e "visionaria". La sua filosofia – da quello che si poteva capire - era chiaramente pro mercato e in un certo senso "liberal".
Adesso Bo Xilai è caduto. Molto probabilmente la sua carriera politica è finita. Nessuno – almeno in Occidente – credo possa dire di sapere veramente perché. Si possono fare solo congetture. Molte. Per una di quelle possibili - se fosse vera - desidero difenderlo (per quanto possa valere questa mia difesa).
Prima congettura. Ha compiuto atti veramente nefasti (da crimini personali gravissimi a tentativi di "colpo di stato" come cercare appoggio di corpi militari per la sua scalata al potere). In questo caso ovviamente non meriterebbe alcuna difesa.
Seconda congettura. Il suo capo della polizia, Wang Lijun, ha lui compiuto crimini veramente nefasti e poi, per salvare la testa, è andato a spifferare qualcosa di grave agli americani del consolato di Chengdu (tanto da farlo dichiarare "traditore" da parte di Hu Jintao). Anche in questo caso credo non meriti alcuna difesa pur tenendo conto che, per fare scoppiare il bubbone, ci ha probabilmente messo lo zampino qualche avversario politico. Infatti Bo Xilai è "solo" colpevole di mancato controllo di un proprio subordinato, ma credo che non sia accettabile che un segretario di partito di una delle quattro "municipalità" (governi di città sotto il diretto controllo del governo centrale) della Cina – con l'immenso potere discrezionale che ha – commetta un errore così grave.
Terza congettura. E' stato tutto un gioco politico per "incastrare" Bo Xilai e probabilmente far perdere il "modello Chongqing". Questa è la congettura che merita la mia difesa.
In questa ipotesi Bo Xilai si sarebbe "esposto", nel gioco squalesco del potere, attuando un programma politico che attaccava duramente la corruzione del governo e del partito, la criminalità anche collusa con il potere e l'economia, i privilegi, le rapaci rapine (della terra e delle case) a danno dei più deboli. Ha ereticamente promosso (in uno stato che si dichiara comunista!) una maggiore uguaglianza e una minore disparità economica. E' stato il primo politico cinese (a quel livello, a mia memoria) che ha citato in conferenza stampa (con i media occidentali presenti) il preoccupantissimo livello dell'indice di Gini della Cina (l'indice di Gini misura la diseguaglianza economica; varia tra un minimo di 0, reddito egualmente distribuito, e un massimo di 1, reddito concentrato nelle mani di pochissimi; la Cina ha quasi raggiunto il livello ritenuto molto critico di 0,5; gli Stati Uniti vi sono vicini, l'Europa è solo di poco superiore a 0,3).
Nell'attuare questo programma non ha guardato in faccia a nessuno e ha "motivato le masse" riscoprendo alcune canzoni e alcune manifestazioni collettive dell'epoca maoista. Ha anche appoggiato una politica industriale basata sui "campioni nazionali locali" (le grandi aziende statali della sua città Chongqing) e ha però fatto una forte promozione per attrarre – con successo – capitali stranieri. Ha così ottenuto risultati su tutti i fronti: economico e sociale. Gli oltre 30 milioni di abitanti di Chongqing lo adorano e se ci fossero le elezioni sarebbe sicuramente rieletto con maggioranza assoluta.
Il suo modello "Chongqing" si è così contrapposto al "modello Guangdong" attuato dal suo predecessore Wang Yang mandato appunto nel Guangdong. Si noti che era questo predecessore che gli aveva lasciato in eredità una città con una economia che si sviluppava poco e soprattutto con crimine, corruzione e privilegi rampanti e molto diffusi.
Che cosa contiene il "modello Guangdong": ulteriore forte liberalizzazione dell'economia. Sul fronte sociale poco o niente se non "damage control" quando succedono rivolte sociali come quella di Wukan dove, per sedarla, si sono concesse le elezioni locali per il capo villaggio rimuovendo il segretario locale del partito comunista. Ma non è chiaro nel "modello Guangdong" che cosa si farà quando ad arrabbiarsi saranno i colletti bianchi delle città (quelli che scrivono su Weibo) e non i contadini di un villaggio.
Oggi in Cina, a mio parere, il rischio più forte viene proprio dall'elevato livello di insoddisfazione della emergente classe media per la corruzione e i privilegi. Questa insoddisfazione trova oggi sfogo sul micro blogging ed è compensata dal reddito crescente. Se e quando l'economia rallenterà, il rischio di rivolta sociale crescerà moltissimo. Che cosa offrirà a quel momento il "modello Guangdong"?
A sentire la leadership uscente è tempo di riforme. Wen Jiabao oramai si è specializzato a farsi paladino delle riforme. Peccato che in tutto il suo mandato ne abbia solo parlato.
E poi quali riforme? Noi occidentali vi vogliamo vedere una promessa di democrazia e di riforme liberali: ma in realtà Wen Jiabao ha parlato solo vagamente di riforme "politiche". Anche la probabile leadership entrante (Xi Jinping e Li Keqiang) hanno fatto dei cenni in questo senso, ma molto oscuri, generici ed ambigui. Tutti ovviamente dicono che la corruzione è un problema grave: ma – mi sembra – che non sia un lamento molto innovativo!
Al momento quindi il "modello Guangdong" offre una ulteriore liberalizzazione economica, ma nessun vero cambio politico e soprattutto nessun vero intervento sulla corruzione e sulle disparità sociali. Nella sua oscurità può darsi – è vero – che alla prova dei fatti anche il "modello Guangdong" offra democrazia o quantomeno interventi sui più gravi problemi sociali.
Se così non fosse, potremmo trovarci (e soprattutto potrebbero trovarsi i cinesi) tra alcuni anni a dover applaudire con rimpianto la visione e il coraggio sociale di Bo Xiilai. Per cui onore a BoXilai!
Ma, come Shakespeare fa dire ad Antonio sul corpo di Cesare, anche Hu Jintao, Wen Jiabao, Xi Jinping e Li Keqiang sono uomini d'onore.