Il Kazakhstan, Paese poco conosciuto ha visto chiudersi il 10 settembre l'Expo Astana, un'iniziativa importante e la prima del suo genere ospitata da un Paese dell'Asia Centrale, che per circa 3 mesi ha ricevuto più di 1.5 milioni di visitatori da tutto il mondo.
Ho avuto la fortuna sia di visitare l'Expo che partecipare alla giornata italiana il 4 settembre alla presenza dei sottosegretari Scalfarotto e Degani, missione cui si era unita anche una folta delegazione italiana di aziende nel settore delle energie alternative. Devo dire che l'Italia ha lasciato il segno, sia attraverso il proprio padiglione sia attraverso le aziende che hanno contribuito alla creazione del padiglione più ambizioso: quello kazako, l'enorme sfera di cristallo di 8 piani. E infine attraverso gli accordi di collaborazione firmati durante la visita ufficiale.
Kazakhstan Paese strategico
Posizionato tra Mar Caspio, Russia e Cina, il Kazakhstan è un Paese chiave per il progetto delle nuove vie della seta (Belt and Road Initiative - BRI). Allo stesso tempo però è poco conosciuto in Italia, nonostante il nostro Paese sia uno dei principali partner commerciali europei.
Come si posiziona il Paese rispetto alla BRI?
Anzitutto, va detto che il Kazakhstan da anni cerca di trovare un giusto equilibrio tra la Cina, che è interessata alle enormi risorse minerarie e agricole del Paese nonché alle infrastrutture di trasporto che costituiscono la spina dorsale dei collegamenti via terra con l'Europa, e la Russia, con cui il Kazakhstan ha dato origine tra l'altro all'Unione Economica Euroasiatica, un'unione doganale rafforzata da elementi di libera circolazione di merci, persone e servizi. (leggi Agi China dell'8 agosto 2017). Unione però che a detta di alcuni finora sembra aver beneficiato più la Russia ("Kazakhstan and Eurasian Integration: Expectations vs. Reality", di Aidos Taibekuly).
Che impatto potrà avere questo progetto sull'economia del Paese
Il Paese è consapevole che la BRI ha la potenzialità di rimetterlo al centro della mappa degli investimenti e commercio internazionali: la creazione dei nuovi collegamenti ferroviari e stradali tra Europa e Cina apre ulteriormente il Paese al commercio bilaterale sia con l'Europa che con l'Asia orientale. In particolare, secondo le stime di Samruk-Kazyna, il fondo sovrano del Kazakhstan, è previsto un aumento delle merci trasportate attraverso fino a 1,700,000 TEU nel 2020 contro i 47,400 TEU del 2015.
La Cina è cauta
La Cina sta giocando con cautela la partita, ma la sua presenza è evidente: il padiglione cinese era una presenza cospicua all'Expo, e così l'alto numero di visitatori cinesi. I due governi hanno firmato vari MOUs e accordi di collaborazione su progetti come il terminal di Khorgos al confine tra i due paesi e il porto di Kuryk nella regione del Mangistau presso il Caspio. Infine, il Kazakhstan ha investito direttamente nel porto di Lianyungang nella provincia del Jiangsu. Di nuovo stime di Samruk-Kazyna prevedono che la BRI contribuirà da 0.7 a 1% punti di PIL alla crescita annuale del Kazakshtan entro il 2021 e creerà 200,000 posti di lavoro.
Il programma Nurly Zhol
Agli investimenti cinesi relativi alla BRI, come i 2 miliardi conferiti dal Silk Road Fund al China-Kazakhstan Production Capacity Cooperation Fund (che investirà nel capitale di imprese impegnate nella trasformazione industriale di risorse minerarie) si affianca il programma Nurly Zhol che prevede 9 miliardi di investimenti nel settore infrastrutturale e nell'industria estrattiva e manifatturiera.
Sebbene per i progetti infrastrutturali finanziati dal governo cinese la strada principale rimanga quella della collaborazione con le aziende cinesi coinvolte, la strada cinese non è assolutamente l'unica per entrare nel Paese.
Rapporti 'prioritari' con l'Italia
Le aziende italiane ed europee sono infatti presenti fin dai tempi in cui il Paese faceva parte dell'URSS. Tra i paesi dell'Europa occidentale, secondo Saparbek Tuyakbayev del Committee on Investment, Germania, Francia, Italia e Regno Unito sono considerati "prioritari" dal governo kazako sia in termini di interscambio che di origine di possibili investimenti diretti nel Paese. Secondo Dmitry Tkachenko, direttore di KazakhInvest, poi è anche possibile che nei prossimi mesi l'ente di attrazione investimenti stranieri nel Paese apra uffici diretti in alcuni di questi paesi.
Investimenti stranieri
Un mix di sgravi fiscali e di servizi pubblici gratuiti offerti a chi investe zone economiche speciali ricalca il modello di attrazione investimenti utilizzato dalla Cina negli anni '90. Leggendo la legislazione sugli investimenti stranieri i ricordi non possono che tornare agli d'oro dell'apertura del mercato cinese, che poi ha subito però qualche battuta di arresto. Il quadro regolamentare per gli investimenti esteri in Kazakhstan invece è migliorato notevolmente negli ultimi anni, tanto da permettere al Paese di raggiungere il 35mo posto nella classifica della Banca Mondiale dei paesi dove il sistema locale risulta più consono agli affari per il 2016 (la Cina è al 73mo).
Al centro del nuovo "land bridge" tra Cina ed Europa, con una legislazione favorevole ed un governo determinato a far crescere l'economia, si può dire senza dubbio che "Kazakhstan is open for business".