EDOARDA MASI, CENTO CAPOLAVORI DELLA LETTERATURA CINESE

di Andrea Marcelloni

 

Cento capolavori della letteratura cinese
Edoarda Masi
Quodlibet, 2009
€ 24,00

 

Roma, 22 nov. - Ecco un altro testo che, secondo in mio personalissimo parere, non dovrebbe mai mancare in uno scaffale di orientalistica. Il titolo potrebbe trarre in inganno, come ha fatto con me, portando il lettore ad immaginare di trovarsi di fronte ad una serie di riassunti dei principali prodotti della letteratura cinese: una sorta di “bignami” cinese, di quelli che si usavano al liceo e che ahimè ogni tanto qualche studente universitario ancora mi chiede in libreria.

 

Pubblicato da Rizzoli nel 1991 e riproposto nel 2009 da Quodlibet, “Cento capolavori della letteratura cinese”, invece, è ben altro. Concepito e realizzato da una delle più importanti figure femminili della sinologia italiana, Edoarda Masi, il libro si ripropone di presentare ad un pubblico non specializzato i principali testi che formano il grandissimo e vastissimo patrimonio di letteratura cinese.

 

Come la stessa autrice spiega nell'introduzione: “Quando mi è stato proposto di scrivere una serie di brevi saggi su «cento capolavori» della letteratura cinese, ho avuto qualche esitazione. Ero troppo consapevole della mia inadeguatezza a un simile compito. Ma infine ho ritenuto utile trasmettere al pubblico qualche conoscenza su un tema importante e sul quale l'ignoranza, nel nostro paese, è pressoché totale”.

 

I saggi scritti da Edoarda Masi sono scelti e uniti da un filo che segue l'evoluzione temporale della letteratura cinese, un “corpo” che comprende testi scritti in un arco di tempo di duemilacinquecento anni in uno spazio vasto quanto un continente: di fatto la letteratura quantitativamente più ricca del mondo. Così si passa dalla poesia (considerata la forma più alta dell'espressione letteraria), con lo Shi jing e opere di maestri come Li Bo, Du Fu e Wang Wei, ai Dialoghi di Confucio e all'Arte della guerra di Sunzi; Dai testi teatrali come Il padiglione delle Peonie ai romanzi più famosi come Il sogno della camera rossa e Viaggio a Occidente; Dai testi filosofici ai testi politici fino alla saggistica e ad alcuni esempi di narrativa del Novecento.

 

Ma il libro è uno strumento utile anche per chi ha studiato la lingua e la cultura cinese. Di ogni opera presa in esame vengono forniti non solo il soggetto e la trama ma anche il contesto storico nel quale fu prodotta, le principali traduzioni nelle lingue occidentali e – ove possibile – alcuni cenni bibliografici dell'autore. Un invito alla lettura insomma, uno stimolo verso chi vuole conoscere un mondo sconosciuto e per chi vuole approfondirne alcuni aspetti, per passare poi (se possibile) alla lettura dell'intera opera descritta.
Vi aspetto in libreria.

 

L'autrice

 

Edoarda Masi (1927-2011), si laurea in giurisprudenza nel 1948 e ottiene il diploma in lingua e istituzioni cinesi e in lingua russa presso l'IsMEO nel 1956. Nel 1957, insieme con Renata Pisu e Filippo Coccia, è stata tra i primi studenti italiani a recarsi in Cina, dove ha frequentato l'Università di Pechino. Successivamente ha insegnato letteratura cinese moderna e contemporanea presso l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, mentre fra il 1976 e il 1977 ha insegnato lingua italiana presso l'Istituto universitario di lingue straniere di Shanghai.
Ha pubblicato numerosi articoli e libri, tra cui, “La contestazione cinese” (Einaudi, 1968, 1969, 1971), “Lo stato di tutto il popolo e la democrazia repressiva” (Feltrinelli, 1976), “Breve storia della Cina contemporanea” (Laterza, 1979), “Ritorno a Pechino” (Feltrinelli, 1993), “Storie del bosco letterario” (Scheiwiller, 2002). Ha inoltre curato la traduzione di numerose opere, tra cui “La falsa libertà” e “Erbe selvatiche” di Lu Xun (entrambi pubblicati da Quodlibet), i “Chuanqi – storie fantastiche Tang” (Luni) e “Il sogno della camera rossa” (Bur).

 

 

22 novembre 2013

 

 

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