DAI SIJIE, "BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE"

di Andrea Marcelloni*
Balzac e la piccola sarta cinese
Dai Sijie
Adelphi, 2004
€ 9,00
Roma, 17 mag. - Ci sono dei libri che per qualche motivo (la bellezza della storia, le caratteristiche di un personaggio o qualche episodio particolare) si conquistano per sempre un posticino nel cuore del lettore. "Balzac e la piccola sarta cinese", opera prima di Dai Sijie, è uno di quei libri che ha un posto speciale nel mio di cuore. Anche se è stato scritto in francese, lo considero un "gioiellino" della letteratura cinese ed è un testo che a mio avviso non può non essere presente nella libreria di ogni sinologo e di ogni amante della letteratura più in generale.
La storia si svolge nel 1971 in un villaggio tra le montagne della regione del Sichuan, durante la Rivoluzione Culturale cinese. Due ragazzi di circa diciassette anni vengono inviati dalla città in montagna per "rieducarsi" e sperimentare la dura vita dei contadini in quanto figli di "sporchi borghesi" e "nemici del popolo" (i loro genitori sono medici ed uno in particolare si è addirittura permesso di criticare il Presidente Mao).
Nel villaggio conoscono un altro ragazzo, anche lui in rieducazione, che è riuscito a portarsi di nascosto una valigia piena di libri, a quel tempo dichiarati proibiti, tra cui Ursule Mirouët di Honoré de Balzac. Immersi nella lettura, i due amici riescono così ad evitare diverse torture ma soprattutto a conoscere una ragazza, la piccola sarta del villaggio, ed a trasformarla da semplice montanara a ragazza espansiva e desiderosa di conoscere il mondo.
Quando il libro uscì in Francia Dai Sijie era praticamente uno sconosciuto, ma nel giro di poche settimane Balzac e la piccola sarta cinese era diventato il libro che tutti volevano leggere. La leggerezza con cui l'autore ci racconta le avventure e le disavventure dei protagonisti del libro (spesso drammatiche, ci troviamo nel mezzo della Rivoluzione Culturale), la freschezza della narrazione ed il messaggio neanche troppo sottinteso che il volume ci fornisce - leggere permette di scoprire un mondo fatto di pura bellezza - ne hanno fatto un vero e proprio caso editoriale, tanto da farlo tradurre in molte altre lingue, cinese incluso.
Chiudo con un piccolo aneddoto: diversi anni fa, dopo aver letto il libro decisi di regalarne una copia a mia moglie per Natale. La sera della vigilia, sotto l'albero, dopo aver scartato il pacchetto, mi porge il suo regalo senza però riuscire a trattenere un sorriso tra l'incredulo e l'imbarazzato... era una copia di "Balzac e la piccola sarta cinese".
Una altro libro che non mi stanco mai di suggerire ai miei clienti e che consiglio di leggere, magari quest'estate, in vacanza.
Vi aspetto in libreria.
L'autore
Dai Sijie (Chengdu, 1954), da bambino è cresciuto nella sartoria del padre, diventando anch'egli un abile sarto. Dal 1971 al 1974 è stato inviato dal governo maoista in un campo di rieducazione nella regione del Sichuan e solo al suo rientro a casa ha potuto terminare gli studi. Nel 1984 si trasferisce in Francia, dove si appassiona di cinema e diviene regista di alcune pellicole. Successivamente comincia a scrivere, direttamente in francese. "Balzac e la piccola sarta cinese" (del quale ha anche diretto l'omonimo film) è stato pubblicato in Francia nel 2000 ed in Italia da Adelphi nel 2002. Sempre Adelphi ha pubblicato "Muo e la vergine cinese" (2004) e "Una notte in cui la luna non è sorta" (2008). Vive a Parigi.
*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.