CUORE DELL'EURASIA Il Xinjiang dalla preistoria al 1949

di Andrea Marcelloni*

 

Cuore dell'Eurasia. Il Xinjiang dalla preistoria al 1949
Alessandro Rippa
Mimesis (2015)
€ 18,00

Roma, 11 set. - Quando si parla di etnie cinesi o di regioni autonome in Cina si pensa subito al Tibet e al buddhismo o ai vari gruppi etnici presenti nel sud del paese, ai confini con la Birmania ed il Vietnam. Popolazioni tendenzialmente pacifiche, che in genere non hanno mai creato troppi problemi di ordine pubblico al potere centrale. Ma chi conosce la Cina sa che esiste una regione molto vasta (se fosse uno stato indipendente sarebbe per estensione il sedicesimo paese più grande del mondo, tra Libia e Iran, molto più grande dell'Italia) che da sempre ha svolto un ruolo fondamentale in Asia centrale e che dal 1949 è parte integrante della Repubblica Popolare Cinese. Si tratta del Xinjiang (in cinese “nuovi territori”, o “nuova frontiera”), o Turkestan orientale come preferiscono dire i suoi abitanti, gli Uiguri, una popolazione che spesso rivendica la propria indipendenza dal potere centrale anche attraverso manifestazioni tutt'altro che pacifiche (e che in numerosi casi hanno richiesto l'intervento delle forze armate).

 

Il Xinjiang è una regione lontanissima geograficamente e culturalmente da Shanghai o da Pechino, ma non per questo meno importante dal punto di vista strategico. Il suo territorio è diviso in due aree dalla catena del Tianshan (i monti celesti), con una zona stepposa a nord ed il temibile deserto del Taklamakan a sud (il più grande deserto dell'Asia, secondo nel mondo solo al Sahara), rendendolo quindi in gran parte inospitale.

 

Questo ruolo di “confine naturale” tra est e ovest ed il fatto che nonostante gli ostacoli naturali nella regione vi passi la via della seta hanno reso il Xinjiang un'area importante anche politicamente tanto che già in passato diversi imperatori avevano avviato delle campagne per conquistalo.

 

Il libro di questa settimana, “Cuore dell'Eurasia. Il Xinjiang dalla preistoria al 1949”, scritto da Alessandro Rippa e pubblicato da Mimesis, ci racconta la storia di questa regione, dall'età antica fino alla sua definitiva incorporazione nella Cina Popolare.L'autore ripercorre la storia delle varie popolazioni che si sono alternate, la nascita e lo sviluppo delle vie carovaniere, la diffusione del buddhismo e dell'Islam fino alla incorporazione nella Repubblica Popolare nel XX secolo. Si tratta credo dell'unica pubblicazione specifica sulla regione in italiano, e non mi risultano numerose pubblicazioni nemmeno in inglese, aspetto che rende ancor più interessante questa lettura.

 

Vi aspetto in libreria.

 

L'autore

 

Alessandro Rippa ha ottenuto il dottorato in antropologia presso l'università di Aberdeen ed ha vissuto in Cina per diversi anni, conducendo ricerca etnografica in Xinjiang e Pakistan tra il 2009 e il 2013. Attualmente è postdoc presso l'università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera, affiliato al progetto “Remoteness and Connectivity: Highland Asia in the World”, finanziato dal consiglio Europeo della ricerca.

 

*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura. 

 

11 SETTEMBRE 2015

 

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