La Cina ha adottato un nuovo codice civile, con un tocco d'Occidente

Dopo 63 un primo traguardo. Una tradizione antica, declinata sul socialismo e sui nuovi rapporti con europei e americani

La Cina ha adottato un nuovo codice civile, con un tocco d'Occidente
 Pechino, Cina
L’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, si conclude con l’approvazione delle disposizioni generali del nuovo codice civile che entrerà in vigore nel 2020. Le nuove disposizioni generali, che aggiornano quelle in vigore dal 1986, entreranno, invece, in vigore a partire dal prossimo 1 ottobre. Le nuove norme, 206 in totale, definiranno meglio rispetto alle precedenti i diritti degli individui e delle organizzazioni, con una maggiore attenzione alla protezione dell’ambiente, e ai diritti dei feti, oggetto di un nuovo articolo. Tra i capitoli più discussi delle nuove disposizioni generali, c’è anche quello che abbassa l’età minima (da dieci a otto anni) compiuta la quale un cittadino minorenne ha solo limitate capacità delle proprie responsabilità sul piano civile.
 

Un passaggio dal forte valore simbolico

Nella dicitura cambia solamente un ideogramma ma il passaggio ha un forte valore simbolico. La Cina vede nella promulgazione del codice civile un importante traguardo per la protezione dei diritti individuali, per la realizzazione di uno stato di diritto, per il miglioramento del sistema economico e per lo sviluppo di un socialismo con caratteristiche cinesi, in altre parole un risultato fondamentale in quel processo di modernizzazione della cultura giuridica che affligge la Cina fin dai tempi della dinastia Qing.

Una questione nata dai rapporti con l'Occidente

E' dal XIX sec. che la Cina riflette sul come riformare il proprio sistema giuridico per curare i mali dell'impero. In seguito, con l'arrivo degli occidentali, riformare il sistema giuridico diventa l'unico modo per riconquistare una sovranità piena sul proprio territorio. E' così che il lungo dialogo fra l'Occidente e la Cina entra in una nuova stagione, scandita da una fase iniziale per cui "bisogna studiare le tecnologie avanzate del mondo occidentale per poterlo combattere", una fase successiva tesa ad "utilizzare gli strumenti occidentali e conservare la base culturale cinese", fino al tentativo attuale di costruire un dialogo "alla pari" con il mondo occidentale.

Lungo tutto questo tragitto la Cina ha appreso molto dal mondo occidentale, ha tradotto i suoi codici civili, la sua letteratura giuridica, molti giuristi cinesi si sono recati in Occidente per formarsi. Tutto ciò ha portato alla creazione di un nuovo linguaggio giuridico cinese.

Codice civile: un'eredità Occidentale del V secolo a.C.

A questa 'lingua' è affidato oggi il compito di redigere il codice civile, l''enciclopedia della vita sociale', l''espressione dello spirito del popolo cinese', come definito nelle istruzioni che accompagnano la bozza. E' proprio nella sua capacità di esprimere 'lo spirito del popolo cinese', caratteristica essenziale del socialismo, che questa lingua, portatrice di determinate categorie, incontra le difficoltà maggiori. Il socialismo con caratteristiche cinesi, come detto dal Presidente Xi Jinping in occasione del 95esimo anniversario della fondazione del Partito comunista, è erede della plurimillenaria civiltà cinese, di cui deve garantire la rinascita.

Molti valori fondamentali del socialismo cinese provengono proprio dalla tradizione. Il codice civile deve dunque poter ereditare questo bagaglio culturale, la cui prima traccia scritta risale al Classico delle Leggi del V sec. a.C.

La redazione del codice richiede dunque un grande lavoro di ricerca storica e di comparazione, e si presenta come un tentativo di coniugare le tre anime della cultura cinese attuale: tradizione, socialismo con caratteristiche cinesi, e recezione dei modelli occidentali. In caso di successo, il nuovo codice civile cinese potrebbe offrire molti spunti di riflessione all'Occidente.

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