Di Giovanna Tescione
Pechino, 12 ott. – Ha riaperto ieri, dopo essere rimasto chiuso per circa 90 anni, l’ala ovest del Museo del Palazzo Imperiale, meglio noto come Città Proibita, antica sede imperiale cinese che per quasi 500 anni è stata la residenza degli imperatori delle dinastie Ming e Qing.
L’opera di restauro, durata diversi anni, ha portato alla luce il Palazzo Cining, dove viveva l’imperatrice Cixi, e il Palazzo Shoukang, un’area di 600 mq riportato esattamente al suo splendore durante l’impero di Qianlong, dal 1735 al 1796.
Trasformato in una mostra con oltre 12mila oggetti, l’apertura delle nuove aree coincide con le celebrazioni del 90esimo anniversario dell’apertura al pubblico del Museo situato al centro di piazza Tian’Anmen. Per l’occasione saranno inoltre inaugurato ben 18 mostre speciali, inaugurate a partire da sabato 10 ottobre e per tutto l’anno.
Nel corso degli anni il Museo del Palazzo Imperiale ha costantemente aumentato il suo spazio espositivo e secondo alcune fonti entro il 2020, in occasione del 600esimo anniversario della residenza delle precedenti dinastie Ming e Qing, si prevede il restauro e l’accesso al pubblico di circa l’85% della città Proibita. Nel 2002 l’accesso al pubblico era consentito unicamente per il 30% del Palazzo, mentre con l’apertura dell’area ovest la percentuale sale al 65%.
Niente accesso illimitato però per le nuove aree del Palazzo, in particolare per il Palazzo Shoukang, il cui limite è stato portato a 50 visitatori alla volta. Un po’ poco per la Città Proibita che ogni anno attira ben 15 milioni i turisti e il cui limite di visite giornaliere è stato portato a 80mila turisti al giorno.
12 ottobre 2015
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