CINA. UNA STORIA MILLENARIA

di Andrea Marcelloni*

 

Cina. Una storia millenaria
Kai Vogelsang
Einaudi, 2014
Titolo originale: Geschichte Chinas (2012)
Traduzione dal tedesco: Umberto Colla
€ 35,00

 

Roma, 11 lug. - Una delle novità a mio avviso più interessanti arrivate in libreria in queste ultime settimane è la traduzione italiana del lavoro di Kai Vogelsang – professore di sinologia all'Università di Amburgo -  intitolata “Cina. Una storia millenaria”.

 

Il libro ripercorre tutta la storia della Cina, dalle origini fino al XVIII Congresso del Partito Comunista Cinese del 2012. Si tratta di un'opera molto interessante che parte da una tesi ben precisa: secondo Kai Vogelsang “da millenni la storiografia cinese tramanda l'immagine di una civiltà elevata e omogenea che si è sviluppata nella cornice di un potente impero unitario. In realtà, il problema fondamentale della storia cinese è l'ordinamento di una società eterogenea”.

 

La storia della Cina – continua l'autore - parte necessariamente dal fatto che la civiltà, in Cina, all'inizio non era affatto caratterizzata dall'unitarietà, ma dalla molteplicità: “il re Wu Ding, della dinastia Shang, non aveva nessuna nozione di Cina. Gli Shang erano soltanto una tra le tante culture a carattere regionale che nel Neolitico e nell'età del Bronzo si erano stabilite, e formate l'una accanto all'altra […] il popolo semplice viveva in comunità isolate, praticava culti locali, parlava i dialetti del posto e conservava usi e costumi propri”. In altre parole, soltanto in seguito ai contatti e alle mescolanze tra gruppi diversi, avvenuti nel corso dei secoli, è nata quella che oggi chiamiamo “civiltà cinese”.

 

Per Vogelsang, quindi, “la storia della Cina appare come una serie di tentativi ambiziosi, ma vani, da parte delle élite, di sottomettere le molteplici culture della Cina in un ordinamento unitario: dal progetto centralizzatore dei Qin, rapidamente fallito, fino alle misure spaventosamente efficaci della Repubblica Popolare Cinese”.

 

Una tesi tanto interessante quanto profonda e degna di un'attenta riflessione e che, per ammissione dello stesso autore, si propone deliberatamente di far “irritare i sinologi”.

 

Il libro si sviluppa in nove capitoli, partendo dalla preistoria (quando si formarono le prime comunità locali, dove l'ordine era ottenuto mediante l'uso della violenza), per poi passare ad analizzare la nascita e lo sviluppo nel tempo della società cinese attraverso nuovi e diversi fattori di ordine e integrazione come la religione, la morale, il dispotismo statale, fino ad arrivare alla nascita di una società nazionale e infine mondiale, senza tuttavia divenire un un'unica cultura.

 

All'interno di ogni capitolo sono presenti anche delle brevi schede riassuntive e degli approfondimenti. E' presente anche un buon apparato bibliografico, anche se limitato ai soli testi in lingua occidentale, ma ulteriori informazioni sono accessibili tramite un link indicato nell'introduzione.

 

Un punto di vista diverso dal solito, indubbiamente affascinante, che merita di essere approfondito anche dai sinologi, nella speranza che non si irritino troppo.

 

Vi aspetto in libreria.

 

L'autore

 

Kai Vogelsang (Amburgo, 1969), ha studiato sinologia ed economia politica ad Amburgo e a Taibei. Dal 2008 insegna Sinologia all'Università di Amburgo.

 

*Andrea Marcelloni, sinologo, è il proprietario di Orientalia, la libreria di Roma specializzata in orientalistica. Si trova in via Cairoli, 63, nel cuore dell'Esquilino. Ogni settimana Andrea Marcelloni offrirà ai nostri lettori spunti di lettura.


11 luglio 2014

 

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