Dalle startup al green, cosa aspettarci dalla Cina nel 2018
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Dalle startup al green, cosa aspettarci dalla Cina nel 2018

Dalle startup al green, cosa aspettarci dalla Cina nel 2018

 Cina industria manifatturiero
 Cina industria manifatturiero
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Stretta governativa

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 Smog Cina (reuters)
 Smog Cina (reuters)
  • Pil & Debito: in un Paese grande come la Cina, seconda potenza economica mondiale, una crescita del Pil “obbligata” si accoppia spesso e volentieri a un altrettanto veloce scalata del debito. Gli analisti del governo, tuttavia, ribadiscono per il 2018 un Pil superiore al 6,5% che si concentrerà su una crescita sana, di qualità ed efficiente. L’altra campana, invece, quella del FMI e delle altre istituzioni internazionali, pensa che questo risky business non pagherà più del 6,4% durante l’anno, aumentando le crepe del debito.
  • 36 Regole di Condotta: una “Società Moderatamente Prospera” si forma anche e soprattutto sul al controllo dei flussi degli investimenti in uscita dal paese, specialmente se quest’ultimi vengono fatti da ricche aziende private alla ricerca di sollievi fiscali. Questo il pensiero di Pechino, che dall’alto delle sue nuove commissioni anti corruzione e controllo investimenti, insieme a NDRC, MOFCOM e Bank of China, ha stabilito 36 regole di condotta per tutti gli overseas investments. Nello specifico, alle aziende cinesi è stato esplicitamente richiesto di concludere affari che rientrino all’interno dei loro core business e delle loro capacità, consegnando prima al governo piani di investimento (soggetti quindi a possibile diniego) e di evitare azioni “fraudolente” riguardanti evasione, riciclaggio e trasferimento di asset all’estero.
  • Giappone ed USA discontinui: rimanendo in tema di investimenti all’estero, le grandi differenze e gli scontri geopolitici che si sono susseguiti nel 2017 tra Cina, USA e Giappone, hanno dato vita a grandi discontinuità in termini di commercio e investimenti tra i Paesi coinvolti. Elementi che si prevede influenzeranno ondate di capitali e iniziative programmate dal governo cinese nei due Paesi, a tutto vantaggio di altre zone d’influenza come Europa (Gran Bretagna, Scandinavia, Germania, Italia, Grecia per citarne alcune) e Africa (Kenya).
  • Una licenza per controllarli tutti: freschi freschi dall’ultima WIC ( World Internet Conference ) di Wuzhen, si sono celebrati i successi della tecnologia e dell’innovazione cinese dal quantum computer all’Intelligenza Artificiale fino ai nuovi sistemi di pagamento digitale (Alipay, WeChat ) trasformando la Cina in una 无现金社会(società senza contanti) dando vita a nuovi e avveniristici, quanto discutibili, modelli di controllo finanziario e rating dell’individuo; si è anche ribadito il concetto di Sovranità dell’Internet ( legittimando quindi le attività di controllo e censura ). In quest’ottica Pechino sferza i nuovi Internet Players introducendo una licenza, di diverse tipologie, per chiunque volesse sviluppare/introdurre sul mercato nuovi sistemi di credito digitale, wealth management, assicurazioni, servizi finanziari online.

OBOR, Made in China 2025 e intelligenza artificiale

 Pony Ma (1st L), Jack Ma (C) and Robin Li (1st R), the heads of Internet giants Tencent, Alibaba and Baidu
 Pony Ma (1st L), Jack Ma (C) and Robin Li (1st R), the heads of Internet giants Tencent, Alibaba and Baidu

Le startup come linfa

  • Automotive
  • Pharma & Biotech
 Industria economia Cina (Afp)
 Industria economia Cina (Afp)
  • Più sport, quelli digitali però

Green is Gold

 Smog Cina (reuters)
 Smog Cina (reuters)

Sistema chiuso?

E Italia?

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