AD AI WEIWEI IL PREMIO DI AMNESTY INTERNATIONAL

di Sonia Montrella

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Roma, 27 mar.- E' Ai Weiwei, archistar e dissidente cinese, la persona che per Amnesty International si è distinta quest'anno nella lotta alla difesa dei diritti umani. E all'artista, a pari merito con la cantante folk americana Joan Baez, va il premio Conscience Award 2015 del gruppo per la difesa dei diritti dell'uomo.


Ai Weiwei, 57 anni, è tra i maggiori critici del governo cinese. Nel 2011 finì in isolamento per 81 giorni, senza un'accusa formale. Successivamente fu condannato per evasione fiscale con una multa da 2,4 milioni di dollari. Da allora l'artista non può più lasciare la Cina, dove vive sotto stretta sorveglianza.

"Con il suo lavoro Ai Weiwei ci ricorda che la libertà d'espressione di ogni individuo va tutelata non solo per un fatto di giustizia sociale, ma anche per il patrimonio artistico" ha dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty. Tra i premiati più illustri anche Nelson Mandela.


La cerimonia di consegna si terrà il 21 maggio a Berlino, ma l'archistar non potrà essere li a ritirare il premio. Alla Reuters Ai ha confidato di non riuscire a prevedere l'impatto che questo premio avrà sul governo cinese "di solito sprezzante verso questo tipo di onorificienze". Poi l'appello: prestare attenzione alle condizioni basilari dell'esistenza umana e alla tutela dei diritti umani non è unregalo che l'Occidente può elargire o meno, ma una sua responsabilità.


Dal ministero degli Esteri cinese, la portavoce Hua Chunying ha detto che il governo ha già commentato diverse volte la sua posizione nei confronti di Ai Weiwei. In passato, in risposta alle pressioni della comunità internazionale, Pechino ha definito Ai Weiwei, così come il premio Nobel per la Pace e dissidente Liu Xiaobo, che sta scontando in carcere una pena di 11 anni di reclusione, "un criminale che ha violato la legge".


27 marzo 2015


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