Dalle prime prove effettuate su un totale di 18 campioni di mozzarelle provenienti da diversi caseifici ben 5 (quasi un terzo) sono risultate "positive al test", ossia non ottenute esclusivamente con il latte fresco. E' quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini che alla Fieragricola di Verona ha presentato la prima "Tac salva mozzarella Made in Italy" realizzata con la collaborazione dell'Associazione Italiana Allevatori (AIA). La nuova tecnologia - ha spiegato la Coldiretti - si basa sulla evidenziazione di un "marcatore" che si trova nelle mozzarelle non prodotte con solo latte fresco ed e' stata messa a punto con la collaborazione della facolta' di Agraria della Universita' di Bari. Si tratta del primo sistema di analisi che consente di rilevare se una mozzarella vaccina e' stata realmente prodotta con latte fresco o se, e' realizzata utilizzando cagliate congelate o cagliate refrigerate vecchie. Le cagliate congelate da impiegare nella produzione di mozzarelle arrivano principalmente da Lituania, Ungheria, Polonia, Germania ma la loro presenza non viene indicata in etichetta perche' non e' ancora obbligatoria l'indicazione di origine. Oltre ad ingannare i consumatori, si tratta di una concorrenza sleale nei confronti dei produttori che utilizzano latte fresco, perche' per produrre un kg di mozzarella "tarocca" occorrono 700 grammi di cagliata dal costo di soli 2 euro/kg, mentre il prezzo al pubblico di un kg di mozzarella vaccina di qualita' non puo' essere inferiore ai 6,5/7 euro/kg. Il risultato delle analisi conferma i dati statistici sulle importazioni dai quali si evidenzia che la meta' delle mozzarelle vendute in Italia sono fatte con latte o addirittura cagliate straniere. La rivoluzionaria macchina della verita' fa definitivamente chiarezza e aiuta finalmente a scoprire se i formaggi presenti sugli scaffali sono realmente prodotti da latte fresco. In Italia - ha sottolineato Marini - nell'ultimo anno sono arrivati ben 2,2 miliardi di chili di latte confezionato e in cisterne tra cui 1,3 miliardi di litri di latte sterile, 86 milioni di chili di cagliate e 130 milioni di chili di polvere di latte di cui circa 15 milioni di chili di caseina utilizzati in latticini e formaggi, all'insaputa dei consumatori e a danno degli allevatori. Dietro queste cifre - ha precisato il presidente della Coldiretti - si nasconde l'inganno con 3 cartoni di latte a lunga conservazione su 4 che sono stranieri senza indicazione in etichetta e la meta' delle mozzarelle non a denominazione di origine sono fatte con latte o cagliate straniere, perche' sulle etichette non e' obbligatorio indicare la provenienza.
Febbraio 2010