La scena centrale di Tse presenta l’immagine di un pestaggio sadomasochista ambientata in un salotto mondano. La scena non è recitata ma eseguita da due donne le cui preferenze nella vita reale includono elementi BDSM (Bondage-Domination-Sadism- Masochism). In questa sessione però i dolorosi colpi assestati dalla Dominatrice portano la vittima a sputare citazioni del ministro degli esteri israeliano, Avigdor Lieberman, famoso per essere uno dei politici più estremisti della destra israeliana. In questo modo una scena di dolore e piacere erotico diventa un esorcismo, e il film stesso diventa un ibrido tra un documentario (sulla retorica della destra israeliana attuale e sulla sua disinibita comunità sessuale), una scena di fiction che fa eco ad un particolare genere di film horror, e una narrativa sul tema della possessione. Il rituale al centro dell’opera è incorniciato da due ulteriori scene, ognuna con un suo proprio stile cinematografico. L’antefatto, un’intervista alle due partecipanti, sembra dapprima un normale documentario sulle loro esperienze nella scena sado-masochista israeliana, ma ben presto si trasforma in un’esposizione della premessa narrativa dell’opera, secondo la quale una delle donne è posseduta dal Demonio, l’altra un’esorcista. La scena musicale finale è una canzone sulle parole di Letter to Mother del poeta russo Esenin. Eseguita in un’unica ripresa, la canzone non solo eleva e complica l’eco emozionale di quanto precede, ma è anche un omaggio diretto, benché distorto, alla scena finale di un altro film che esplora l’ibridismo, la sessualità estrema e la politica: WR, The mistery of the Organism, di Dusan Makavejev.
9 settembre 11:30 - Sala Perla 10 settembre 16:00 - Sala Pasinetti 11 settembre 12:00 - Sala Perla ORIZZONTI Tse (Out) di Roee Rosen - Israele, 34'
v.o. ebraico, russo - s/t italiano/inglese
Ela Shapira, Yoana Gonen