Giulio Terzi di Santagata e' il nuovo ambasciatore d'Italia a Washington. Per l'incarico nella sede che gli ambienti della diplomazia internazionale giudicano la piu' importante e prestigiosa, la scelta del governo si e' indirizzata verso un diplomatico con solida e provata esperienza nelle piu' delicate questioni dell'attualita' internazionale, nei rapporti con gli Stati Uniti e euroatlantici. Da ambasciatore in Israele, aveva curato la prima visita del Presidente Berlusconi nel giugno 2003, all'inizio di una presidenza italiana dell'Ue che aveva segnato un concreto riavvicinamento anche tra Bruxelles e Gerusalemme, nel clima positivo di un rilancio della road map sul processo di pace in Medio Oriente; aveva quindi contribuito alla realizzazione della prima,storica visita di Gianfranco Fini in Israele. Come direttore generale politico della Farnesina per quasi quattro anni, Terzi ha lavorato quotidianamente, in stretto rapporto con Washington e con le principali Cancellerie europee, a due settori di particolare importanza per l'Amministrazione Obama: da un lato,la sicurezza internazionale, con le sue implicazioni a tutto campo nella non proliferazione nucleare, la questione iraniana e nordcoreana, la crisi libanese, la stabilizzazione dei Balcani occidentali, i conflitti in Africa; dall'altro, l'azione italiana e occidentale in sostegno dei diritti umani e delle liberta' fondamentali a tutto campo. La strategia e il coordinamento della difficile competizione per entrare a far parte del nuovo Consiglio dei diritti umani, nel 2007- decisione presa nella primavera scorsa anche dall'Amministrazione Obama - e' stata responsabilita' diretta, alla Farnesina, dell'allora direttore generale Terzi, cosi' come la successiva rielezione dell'Italia al biennio in Consiglio di Sicurezza conclusosi a fine anno.
E' proprio nell'ultimo periodo trascorso da Terzi al Palazzo di Vetro, dove era gia' stato per un quinquennio negli anni 90, che il Governo italiano ha ottenuto che in Consiglio di Sicurezza passasse all'unanimita' la risoluzione per il rinnovo del mandato alla forza di pace in Afghanistan, dove Terzi ha tra l'altro guidato, nel novembre scorso, l'importante missione dell'intero Consiglio di Sicurezza a Kabul e nella regione di Herat, di competenza del nostro Paese. Oltre alle questioni della sicurezza internazionale e dei diritti umani, i grandi temi dell'economia, dei cambiamenti climatici , dello sviluppo e del sostegno all'Africa hanno molto impegnato la rappresentanza a New York negli ultimi dodici mesi, in parallelo all'azione svolta dalla presidenza italiana del G8. Al Palazzo di Vetro, l'Italia ha rafforzato il suo ruolo di protagonista di primo piano:non solo per lo sforzo nel sostenere le operazioni di pace dell'Onu, di cui siamo il primo paese per effettivi impiegati come "caschi blu", e nell'ampliare le funzioni della Base logistica a Brindisi, dove Terzi ha ottenuto l'insediamento di un nucleo iniziale di "componente di polizia " nelle missioni di pace; ma anche e soprattutto perche' l'Italia ha una riconosciuta leadership nel negoziato, apertosi proprio lo scorso settembre con una decisione sostenuta anche da noi, per una riforma del Consiglio di Sicurezza.Un tema di alta priorita' per il ministro Frattini, che ha rilanciato una nuova piattaforma con la riunione ministeriale appositamente convocata il 5 febbraio scorso a Roma, mentre Terzi ha lavorato a fondo, al Palazzo di Vetro, per consolidare alleanze e consensi tra un nucleo di Paesi che vogliono una riforma democratica e rappresentativa,che lasci spazi concreti alla prospettiva di una presenza istituzionale dell'Unione Europea in Consiglio. A sostituire Terzi alla guida della rappresentanza italiana all'Onu andra' Cesare Ragaglini, attuale direttore generale della Farnesina per il Medio Oriente.
Luglio 2009