Anche in un momento di congiuntura debole il cibo rimane uno dei maggiori piaceri degli italiani ed alcuni settori alimentari mostrano una tenuta superiore alla media. E' il caso dei prodotti surgelati, da oltre 20 anni in positivo. Durante i mesi estivi centrali (luglio - agosto) si ha un fisiologico calo dei consumi di prodotti surgelati del 30/35% rispetto ai mesi invernali ma a risentire meno di questo calo sono i prodotti a piu' alto livello di servizio, ai quali e' ormai sempre piu' difficile rinunciare, come i prodotti elaborati, i piatti pronti e soprattutto l'ittico. Il Presidente dell'IIAS (Istituto Italiano Alimenti Surgelati), Vittorio Gagliardi, esprime grande soddisfazione per l'andamento del mercato del freddo: "Il consumatore premia il settore perche' la surgelazione e' una tecnologia che ci permette di mangiare la freschezza".
Presidente, nell'ultimo decennio come sono andati i consumi?
"Negli ultimi 10 anni i consumi di prodotti surgelati sono cresciuti di circa il 35% rendendo ormai chiaro che il surgelato non e' piu' un prodotto emergenziale ma fa parte della dieta giornaliera con tutte le sue ricette di alta qualita', sicurezza alimentare, contenuti nutrizionali, contenimento dei costi e, last but not least, alto grado di servizio".
In quali paesi si indirizza maggiormente l'export ed i surgelati danno l'idea di mangiare italiano?
"I prodotti surgelati che piu' vengono esportati in Europa sono quelli considerati maggiormente tipici, che i consumatori stranieri sono abituati ad assaggiare durante le loro visite nel nostro paese: in particolare le pizze ed i primi piatti; fra questi oltre ai piatti tradizionali, quali lasagne e cannelloni, risultano moltograditi i primi piatti realizzati con la tecnologia stir-fry (rapido rinvenimento in padella). Va sottolineato inoltre che le ricette che piu' rispettano la tradizione italiana sono si' gradite, ma solo per un momento di festa, che ricordi il periodo di vacanza. Se invece si intende proporre un prodotto per uso quotidiano, bisogna tener conto delle abitudini del consumatore europeo apportando le necessarie modifiche alle nostre ricette tipiche. Sottolineo infatti che all'estero non esiste un mangiare strutturato come nel nostro paese, ma a pranzo e/o a cena si gradisce il piatto unico, con un giusto contenuto di carboidrati, grassi e proteine. Il Made in Italy e' comunque un segmento fondamentale anche per i surgelati e l'esportazione dei nostri prodotti deve essere mirata a far conoscere e a valorizzare i nostri ingredienti di piu' alta qualita'(pasta, olio extravergine, mozzarella, pomodori, vegetali, etc). Il trend dell'esportazione dei nostri prodotti surgelati e' in crescita e ci sono interessanti aperture oltre oceano (America, Australia, Nuova Zelanda)".
Sul problema della sicurezza alimentare e di eventuali conservanti a che punto siamo?
"I prodotti surgelati sono sottoposti ad una direttiva europea che e' anche legge nazionale: si tratta del D.lgs 110/92. Tali obblighi di legge sono una garanzia fondamentale per il consumatore; gli ispettori preposti ai controlli possono infatti compiere verifiche, in base a questa legge, nelle fabbriche di produzione e controllare le materie prime utilizzate ed il rispetto della sempre citata catena del freddo; ovviamente, possono e devono anche controllare i prodotti posti nei banchi di vendita finali. Tra gli obblighi previsti da questa legge ricordo la scelta delle materie prime che devono essere sane, in ottima condizione igienica, di adeguata qualita' merceologica ma soprattutto avere un alto grado di freschezza; gli alimenti surgelati possono essere venduti unicamente in confezioni originali chiuse dal fabbricante, mai sfusi. La confezione, oltre a proteggere il prodotto da eventuali contaminazioni microbiche o da corpi estranei, e' il veicolo fondamentale per tutte quelle informazioni (tempo minimo di conservazione, istruzioni per la conservazione, modalita' di preparazione, lotto di produzione etc.) che risultano essere requisiti fondamentali per una scelta consapevole da parte del consumatore. Inoltre va sottolineato che questa legge vieta assolutamente l'aggiunta di qualsiasi additivo conservante nei prodotti surgelati; l'unico conservante e' infatti il freddo profondo".
Il freddo conserva per molto ma non per sempre ?
"Va chiarito ancora una volta cosa si intenda con il termine scadenza; per legge ci sono alcuni prodotti che riportano la dicitura "consumare entro il…"; si tratta di tutti quei prodotti che realmente scadono entro una certa data oltre la quale il prodotto puo' effettivamente creare problemi piu' o meno gravi al consumatore. Ci sono invece altri prodotti che riportano la seguente dicitura"consumare preferibilmente entro…"; e' questo il caso anche dei prodotti surgelati e indica che oltre tale data il prodotto perde la sua intrinseca qualita' organolettica ma non potra' creare problemi al consumatore. Tutto cio' a patto che il prodotto sia stato ben manipolato durante il suo iter di commercializzazione, non subendo grandi innalzamenti di temperatura; comunque, anche in questo caso, il consumatore ha la possibilita' di verificare eventuali manipolazioni non conformi grazie alla forte presenza di brina sui prodotti all'interno del banco di vendita, per forti agglomerazioni dei diversi prodotti (piselli, minestroni, primi piatti etc.) ma soprattutto per chiara evidenza all'atto della preparazione".
I surgelati sono sicuri e semplificano la vita ma il consumatore conserva alcune remore. Pensate ad una campagna di informazione in tal senso?
"Dal nostro osservatorio riscontriamo che ancora oggi sono due le remore piu' ricorrenti del consumatore: i conservanti ed il rispetto della catena del freddo. Nel 2008 abbiamo realizzato una campagna di comunicazione per spiegare ancora una volta come i surgelati, al di la' della legge che lo vieta, non hanno assolutamente bisogno di aggiungere additivi conservanti. Se presenti in minima parte, questo e' indicato sulla confezione, e la loro presenza e' dovuta all'utilizzo di ingredienti tipici italiani, come il prosciutto cotto, il grano padano o simili, che li contengono per legge. Per quanto riguarda la catena del freddo sono sempre meno le evidenze del mancato rispetto del limite dei -18° C previsto per legge; i mezzi di trasporto ed i banchi di vendita sono dotati di appositi termoregistratori ed indicatori di temperatura che permettono il rigoroso controllo da parte degli addetti e del consumatore. Abbiamo inoltre realizzato la nuova edizione della nostra brochure istituzionale dal titolo "Surgelati senza Segreti" all'interno della quale il consumatore trovera' tutte le risposte".
Per rimanere in un ambito di tutela ed attenzione verso il consumatore, pensate ad una etichetta di tracciabilita'?
"Si', e' nei nostri obiettivi futuri, ma riteniamo che sia ancora troppo presto. Desideriamo prima farci riconoscere come Istituto; siamo un Ente che ha un proprio codice di autodisciplina e dettagliate raccomandazioni comportamentali che tutte le aziende associate rispettano scrupolosamente".
Gli stili di vita cambiano e le scelte alimentari si ridefiniscono; come si muovono i surgelati all'interno di questi nuovi scenari?
"Decisamente bene. I nuovi trend - in testa a tutti la forte presenza di single ed il diffondersi di un nuovo modello familiare - stanno provocando cambiamenti nelle abitudini alimentari, che si indirizzano verso un maggior consumo di alimenti fuori casa e verso opzioni di cibi preparati e in monodose. Ci sono poi il sempre piu' forte inserimento della donna nel mondo del lavoro ed il deciso invecchiamento demografico che sta iniziando a indirizzare la categoria verso diete legate ad esigenze di salute e cibi piu' sicuri. Non dimentichiamo l'aumento dell'immigrazione (oggi l'8% della popolazione - circa 5 milioni di persone) che contribuisce ad un'alimentazione diversificata. In termini di nuove tecnologie questo implica l'aumento di importanza di tecniche di conservazione degli alimenti".
E quindi?
"Ritengo che nell'attuale fase di contrazione economica i surgelati possano esibire i propri "plus" di convenienza e di praticita' senza penalizzazioni per il consumatore che, anzi, continuera' a vedere in essi un'espressione di modernita' alimentare e di intelligenza tecnologica.
Luglio 2009