Staminali: presto primo studio su cellule iniettate nel grembo
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Staminali: presto primo studio su cellule iniettate nel grembo

Staminali: presto primo studio su cellule iniettate nel grembo

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(AGI) - Londra, 12 ott. - A gennaio partira' il primo studioclinico per verificare se, grazie a infusioni di cellulestaminali fetali in bambini che si trovano ancora nel grembomaterno, e' possibile ridurre i sintomi di una malattia delleossa incurabile, chiamata osteogenesi imperfetta. Lo studiosara' guidato in Svezia dal Karolinska Institute e nel RegnoUnito dal Great Ormond Street Hospital di Londra, come riportala BBC. L'osteogenesi imperfetta e' una malattia che colpiscecirca un bambino ogni 25mila nati. Puo' essere fatale perche' ibambini nascono gia' con fratture multiple o altamenteinvalidanti, in quanto il piccolo puo' soffrire di problemi diudito, di crescita, di denti fragili e puo' subire decine difratture ogni anno. Questa malattia e' causata da errori nelDna del bambino in via di sviluppo, che interessano specifichemutazioni genetiche che contengono le istruzioni per lacostruzione della proteina Collagene 1, indispensabile per laformazione e il benessere di cartilagini, tendini e ossa, oltreche per la salute di denti e pelle. Nello studio si vuoledimostrare che le staminali iniettate possano fornireistruzioni corrette per la crescita delle ossa. "Il nostro obiettivo - ha spiegato Lyn Chitty del GreatOrmond Street Hospital, che si occupera' dei test genetici percercare i difetti responsabili della malattia - e' quello divedere se nell'utero la terapia con le cellule staminali sia ingrado di migliorare la condizione e il numero delle fratture".Un tipo di cellule staminali legate alla salute delle ossa,cartilagini e muscolo saranno iniettate direttamente nei feti.Quindi bambini riceveranno le infusioni nel grembo materno epoi di nuovo alla nascita. Altri 15, invece, riceveranno iltrattamento solo dopo la nascita. Alla fine i ricercatoriconfronteranno il numero delle fratture dei bambini trattati eil numero di fratture di quelli che non hanno ricevuto leinfusioni.
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