Sclerosi multipla: atrofia cerebrale predittiva ma sottovalutata
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Sclerosi multipla: atrofia cerebrale predittiva ma sottovalutata

Sclerosi multipla: atrofia cerebrale predittiva ma sottovalutata

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(AGI ) - Basilea (Svizzera), 30 giu. - La perdita di volumecerebrale puo' essere un segnale che anticipa l'insorgenzadella sclerosi multipla in un soggetto. Una atrofia predittivache pero' spesso viene sottovalutata dallo stesso pazientequando ne viene a conoscenza oppure poco divulgata dallacomunita' medica. Lo ha sostenuto il dottor Martin Duddy, diNewcastle, intervenuto oggi ai lavori di 'Innovating forPatients' nel campus Novartis di Basilea, una due giornidedicata alle innovazioni nel campo della ricerca e sviluppodel colosso svizzero. Il dottor Duddy ha spiegato che la perdita di volumecerebrale e' normale con il trascorrere del tempo nel vita diuna persona, e' intorno allo 0,1-0,2% annuo. Ma in chi s'avvia- senza saperlo - verso la sclerosi multipla quella perdita e'dello 0,6-0,7%, ed e' ovviamente piu' veloce. Di quil'importanza del monitoraggio del paziente, come pure dei trailclinici per studiare questo aspetto. Ci sono farmaci percontrastare questa situazione, e Duddy ha citato il Gilenya (diNovartis) indicandolo come "pionieristico", in grado di ridurredi un terzo l'atrofia cerebrale cui va incontro il paziente. Maha anche sottolineato come le piu' recenti ricerche dicono chesolo il 37% dei pazienti considera che quella atrofia siaimportante rispetto alla perdita di capacita' motoria, inveceindividuata come la conseguenza piu' seria da combattere.Invece "i pazienti devono essere consapevoli dell'importanzadell'atrofia cerebrale che porta alla perdita di funzionalita'non piu' riguadagnabile, e quindi va anticipata o sfrontata dasubito", una volta che gli accertamenti (risonanza) l'hannoevidenziata attraverso un monitoraggio continuo nel tempo. "Gli stessi medici sono stati in passato reticenti - hadetto Duddy -, l'hanno quasi taciuto ai pazienti. Per fortunaoggi se ne parla molto di piu', e dobbiamo incoraggiare a stilidi vita sani e ad attivita' cognitive, non solo fisica, anchein eta' avanzata". Un altro dato dice che l'84% dei pazientinon e' consapevole che ci sia un collegamento tra atrofiacerebrale e sclerosi multipla. E alla domanda su quali effetti abbia la sclerosi sulcervello, con data come opzione di risposta anche quella diperdita di volume cerebrale, il 7% ha risposto di non saperlo,il 5% ha detto nessun effetto e il 16% ha detto perdita ditessuto cerebrale. A conferma che c'e' ancora molto da fare suquesto tema, come pure "vanno seguiti con costanza i risultati- ha concluso il dottor Duddy - e vanno valutati su basecontinuativa". Per l'occasione ha portato la personaletestimonianza di malata di sclerosi multipla Karen 'Kaz' Aston,inglese, che grazie proprio al monitoraggio costante del volumecerebrale ha potuto, con il supporto dei farmaci, contenere laprogressione della malattia. E oggi continua a giocare a golf ea fare podismo. Oltre ad aver aperto un sito web dedicato allamalattia e alle contromisure, evitando l'isolamento.
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