(AGI) - CdV, 29 apr. - "La droga il sintomo evidente di unasocieta' che non riesce piu' a vivere i veri valori e spingechi ne fa parte all'egoismo, all'incomunicabilita', allasolitudine. In questo clima le mete da perseguire diventano ildenaro, il potere, la carriera, i beni di consumo: si edisposti a pagare qualsiasi prezzo pur di ottenerli". Lo dissePapa Wojtyla ai giovani del Centro Italiano di Solidarieta'fondato da don Mario Picchi, invocando "un nuovo impegno diresponsabilita' all'interno delle strutture della vita civile ein tutta la societa'". "Le varie istanze pubbliche, a livello nazionale einternazionale, sono chiamate - affermo' Giovanni Paolo II - aporre un freno all'espandersi del mercato delle sostanzestupefacenti. Per questo occorre che vengano, innanzitutto,portati alla luce gli interessi di chi specula su tale mercato;siano, poi, individuati gli strumenti e i meccanismi di cui cisi serve; e si proceda, infine, al loro coordinato ed efficacesmantellamento. Occorre, inoltre, operare per lo sviluppointegrale di quelle popolazioni che, per la loro sussistenza sidedicano alla produzione di tali sostanze". "Al tempo stesso - aggiunse il Pontefice - si cerchera' dipromuovere reti collegate di servizi che operino per una realeprevenzione del male e sostengano il recupero e ilreinserimento dei giovani, che ne sono coinvolti. Ma tutto cio'non e' sufficiente: e' necessaria anche la proposta di valori edi modelli di vita alternativi. E' soprattutto su questo piano- spiego' Wojtyla - che la Chiesa si sente interpellata,perche' dare un significato all'esistenza di un giovane e' gia'per se stesso combattere la droga". (AGI).