Obesita': dormire un'ora in meno spinge a mangiare di piu'
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Obesita': dormire un'ora in meno spinge a mangiare di piu'

Obesita': dormire un'ora in meno spinge a mangiare di piu'

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(AGI) - Washington, 6 mar. - Rinunciare anche solo a un'ora disonno al giorno puo' portare gli adolescenti a mangiare piu'del solito. A dimostrarlo e' stato un gruppo di ricercatoridella Penn State University in uno studio presentato al meetingdell'American Heart Association EPI/Lifestyle. Precedentiricerche avevano gia' associato la scarsita' di sonno negliadolescenti a un piu' alto rischio di obesita'. Ma la maggiorparte ha basato i propri dati su quello che hanno riferito isoggetti. Il nuovo studio, invece, e' il primo ad aver misuratooggettivamente negli adolescenti il modello di sonno e diattivita' fisica per oltre una settimana, tenendo inconsiderazione anche le abitudini alimentari della vita reale.Gli adolescenti che hanno preso parte allo studio avevanoun'eta' media di 17 anni e, grazie a uno speciale braccialettoindossato, e' stato possibile misurare i cicli di attivita' edi riposo. I soggetti, inoltre, hanno risposto a unquestionario sul tipo di alimentazione seguita. I ricercatorihanno cosi' potuto analizzare le relazioni tra la durata delsonno, le variazioni del sonno giorno per giorno e l'assunzionedi cibo. Lo studio ha mostrato che gli adolescenti, ingenerale, dormono di piu' nel fine settimana e questospingerebbe a dormire di meno il giorno successivo. Questavariazione sembra essere associata all'aumento di peso. Secondoi ricercatori e' possibile con il sonno perso spingal'adolescente a essere piu' sedentario e, di conseguenza, aessere piu' propenso a fare spuntini davanti alla tv. Un'altrapossibile spiegazione, ipotizzata dagli studiosi, e' che icambiamenti nei modelli di sonno potrebbero determinare unosquilibrio ormonale, che porta a mangiare di piu'. "Puo' essereimportante avere un modello di sonno regolare rispetto aldormire di piu' un giorno e di meno un altro", hanno spiegato iricercatori. "Questi risultati potrebbero aiutarci a capiremeglio come l'obesita' si sviluppa tra i giovani", hannoconcluso. -
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