Che i neozelandesi fossero tipi tosti lo hanno insegnato il cinema e la letteratura, ma che lo fossero fin da piccoli lo ha mostrato una quattordicenne di Invercargill che, attaccata da uno squalo, lo ha messo in fuga a colpi di tavola da surf. Il New Zealand Herald riferisce di come i denti dello squalo fossero gia' serrati sulla gamba di Lydia Ward, una ragazzina dai capielli rossi, tutta pelle e ossa, quando ha cominciato a menare colpi sulla testa dell'animale. "Aspettavo l'ultima onda della giornata con mio fratello di dieci anni" ha raccontato Lydia, "e a un tratto ho sentito qualcosa di scivoloso passarmi vicino alla gamba. Li' per lì non ho capito di cosa si trattasse, poi ho visto mio fratello impallidire e quella sagoma scura che si dimenava intorno a me. Non ho avuto il tempo di rendermi conto e gia' mi sono sentita afferrare una gamba. Non ho provato neppure dolore; ho solo cominciato a colpirlo sul muso con la mia tavola".
Quando lo squalo ha mollato la presa, la ragazzina si e' accorta del sangue che le usciva dalle ferite. "Allora ho avuto paura che potesse tornare ho cercato di raggiungere la riva senza perdere la calma". La mamma di Lydia, Fiona, si e' accorta di cosa era successo solo quando ha visto al figlia arrivare con la muta strappata e la gamba coperta di sangue. "Era tranquilla, solo un po' scossa, ma niente scene isteriche o strilli" ha detto, "si e' seduta in macchina e ha detto 'mi sa che sono stata attaccata da uno squalo'. Tutto qui, non ha versato una lacrima". Ora che ha realizzato il rischio corso. Lydia ha detto al giornale che per un po' si terra' alla larga dalla sua spiaggia preferita, Oreti Beach, e si limitera' a qualche nuotata nei laghi e nei fiumi del sud della Nuova Zelanda.
Febbraio 2010