NAPOLITANO: NESSUN RIBALTONE, E' IL MOMENTO DELLA PROVA
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NAPOLITANO: NESSUN RIBALTONE, E' IL MOMENTO DELLA PROVA

NAPOLITANO: NESSUN RIBALTONE, E' IL MOMENTO DELLA PROVA

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(AGI) - Roma, 13 nov. - No, non e' un ribaltone, e nemmenoquello delle recriminazioni velenose e sterili. E' il momentodella prova, della responsabilita'. "Questo e' cio' chel'Italia si augura", mette in guarda Giorgio Napolitano. MarioMonti ha appena lasciato il Quirinale da Presidente delConsiglio Incaricato. Lo attende la dura fatica dellamediazione e della tessitura, e il Capo dello Stato gli auguradietro: "confido che si voglia incoraggiare il Professore" neltentativo di "dar vita a un esecutivo che possa unire le forzepolitiche piu' diverse". Sono passate da poco le 20, eNapolitano esce dallo studio alla Vetrata del Quirinale perfare i punto della situazione, al termine di una consultazioneanomala in cui il nome dell''incaricato era stato scritto eriscritto mille volte, come anche che si sarebbe trattato diuna cosa rapida, poco piu' di una formalita'. "Certo, sequalcuno inventa che le cose si fanno in due ore, poi i tempisi allungano" dice non poco contrariato con tanti faciliprofeti, ma io "sono fiducioso" che alla fine della settimanail Professore, per l'appunto, quell'esecutivo dalle largheintese lo abbia davvero formato e impacchettato, ad uso econsumo di mercati e istituzioni europee. Anche per questoNapolitano esordisce sottolineando che Silvio Berlusconi, ieri,si e' comportato "correttamente" le dimissioni, quasi a volerdire che l'aver rispettato gli impegni e' un buon viatico perle prossime settimane in cui si dovra' agire in "modoriflessivo e pacato". Lo richiede "l'interesse generale delpaese", che potra' essere tutelato solo con un "governo checonti sul piu' largo appoggio parlamentare per operare lescelte urgenti che ci attendono" per affrontare ilconsolidamento dei conti e rilanciare la crescita. Il paese,aggiunge Napolitano, deve essere "considerato nella suaunita'", e qui pare di cogliere un'assonanza con quanto Montiha appena detto, e cioe' che i sacrifici dovranno essereripartiti all'insegna dell'equita'. Infatti "sussistonopericoli di regressione economica" tanto per l'Italia quantoper l'Europa, con l'Italia che ha anche una "particolarefragilita'" in piu', e cioe' il peso del "debito accumulato nelpassato".(AGI) .
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