La First Lady degli Stati Uniti d'America racconta la 'sua' Washington. Una citta' cambiata, vivace tutto l'anno e che offre molto ai giovani residenti e ai visitatori.
Michelle Obama svela i suoi luoghi del cuore della Capitale: dal ristorante Blue Duck Tavern, dove gli Obama hanno festeggiato il loro 17/mo anniversario di nozze, alla National Gallery of Art che Michelle adora - come del resto gli altri musei che si affacciano sul National Mall, visitati tutti con le figlie Malia e Sasha -, dal ristorante bio Nora, dove e' stata per il suo ultimo compleanno in compagnia del Presidente e un po' di vecchi amici di Chicago, al ristorante Good Stuff Eatery, che fa gli hamburger preferiti di Mr President.
Per Michelle Obama "Washington e' una citta'-faro, diversa da tutto il resto del paese, e voglio che tutti ne vadano orgogliosi''. E da First Lady, ha iniziato subito a mobilitarsi per valorizzarla. "Anche perche' Barack e io crediamo da sempre che devi impegnarti nella vita della tua comunita', dovunque ti trovi - dichiara la First Lady in esclusiva a Traveller - Soprattutto qui, dove in passato c'e' stata troppa distanza tra la Casa Bianca e il resto della citta'".
Proprio per la sua diversa concezione di che cosa deve essere la Casa Bianca, e' capitato spesso nei primi diciotto mesi di presidenza che ad accogliere i visitatori sia stata la stessa First Lady. L'anno scorso sono venuti in 614 mila a visitarla e Michelle Obama spera che ognuno di loro, quando torna a casa, sia piu' preparato ad affrontare il proprio sogno. "La Casa Bianca e' anche un po' la Casa della Gente, proprio come l'aveva concepita originariamente Thomas Jefferson. Questo posto non appartiene a un piccolo clan di privilegiati. Quindi venite alla Casa Bianca, usatela, fatene il vostro museo''.
Per questo recentemente ha invitato gli studenti della citta' nella East Room - dove si trova il suo ufficio - della Casa Bianca per workshop di musica classica, riunendo praticamente il Gotha internazionale dei concertisti. E per questo a marzo e' andata lei nelle scuole, accompagnata da musicisti, scienziati, attrici, atleti e imprenditori per far sentire ai ragazzi storie dove il successo e' sempre figlio del merito.
Davanti agli studenti di Anacostia High, un quartiere difficile di Southeast D.C., e' la stessa First Lady a ricordare le sue origini, dove, al contrario, essere bravi non era un vantaggio, ma pretesto per essere presi in giro: "Io volevo essere smart, volevo essere quella con la risposta giusta, e me ne fregavo se fosse cool o no. C'era chi mi diceva: 'parli come una bianca', e io non capivo neanche cosa volesse dire. Sapete una cosa pero'? Adesso sono qui e prendo ancora il massimo dei voti''. E che sia vero lo confermano gli ultimi sondaggi, secondo i quali Michelle ha raggiunto un gradimento del 75%.
giugno 2010