Una foto di Michelle Obama imbarazza Google. La First Lady, 'cliccata' sulle 'Immagini' del colosso di ricerca Usa infatti appare anche in versione 'scimmia', in una trasposizione impressionante da primato femmina degno di un film di Spielberg. Una foto che, la scorsa settimana, Google aveva ritirato spiegando che il sito che la diffondeva, "Ohot-girls.blogspot.com, poteva immettere virus nel sistema. Il sito in effetti non c'e' piu', ma la foto, molto poco 'politically correct', e' ancora li' in prima videata. Google si e' giustificata: "Non sopprimeremo questa volta la foto. E' vero comunque che a volte i nostri risultati di ricerca possono essere scioccanti. Siamo perfettamente d'accordo".
Google ha anche ricordato che il suo motore di ricerca non puo' essere soggetto di alterazioni, a meno che la legge non lo obblighi o se vi siano riscontrati dei problemi di ordine tecnico da parte della proprieta' del sito. E non e' il caso della foto-scimmia. Campione di neutralita' Google si e' dovuto arrampicare sugli specchi anche in un altro caso 'diplomatico' scatenato dal suo motore di ricerca. Nel caso della ricerca della parola 'Jew', ebreo infatti Google e' dovuta ricorrere a una pagina speciale che mette le mani avanti: attenzione con questo termine possono essere visualizzate "parole che danno molto fastidio". "Vi assicuriamo - scrive anche Google - che le espressioni trovate dal sito spesso non sono in alcun modo da noi approvate".
Novembre 2009