La repressione di piazza Tienanmen fu "una tragedia" e la Cina deve trasformarsi gradualmente in "una democrazia parlamentare". Sono i giudizi contenuti nelle memorie postume di Zhao Ziyang, l'ex segretario del Partito comunista cinese che proprio vent'anni fa fu arrestato per il tentativo di impedire la repressione della protesta studentesca. Le memorie - tratte da 30 ore di nastri registrati in segreto durante gli arresti domiciliari e fatti uscire clandestinamente dal Paese tra suoi collaboratori - saranno pubblicate nel libro in inglese "Prigioniero dello Stato" in uscita questo mese per la Simon & Schuster, a quattro anni dalla morte dell'esponente riformista. Zhao Ziyang si presento' sulla Tienanmen il 20 maggio del 1989 per convincere gli studenti a interrompere le manifestazioni di protesta e lo sciopero della fame. Il tentativo falli' e alcuni giorni dopo fu arrestato. Prevalse la linea dura del presidente Deng Xiaoping che sarebbe sfociata nel bagno di sangue del 4 giugno. "La notte del 3 giugno", si legge nelle memorie, "mentre mi trovavo in cortile con la mia famiglia, udii un'intensa sparatoria. Una tragedia capace di sconvolgere il mondo non era stata evitata". Zhao respinge la versione ufficiale del governo secondo cui la protesta rientrava in un piano sovversivo. "Ho gia' detto che la maggioranza dei manifestanti ci chiedeva solo di correggere i nostri difetti, non di rovesciare il nostro sistema politico", ha ricordato. "Mi dissi che, qualunque cosa fosse accaduta, mi rifiutavo di diventare il segretario generale che mobilito' l'esercito per reprimere gli studenti". Guardando al futuro, Zhao definisce il sistema parlamentare di tipo occidentale come "il migliore possibile" e indica la necessita' di riforme politiche attraverso la "graduale" introduzione del multipartitismo e della piena liberta' di stampa. "Se non andiamo verso questo obiettivo", ha annotato, "sara' impossibile risolvere le anomalie dell'economa di mercato cinese, dalle distorsioni del mercato alla corruzione dilagante, e al gap crescente tra ricchi e poveri, ne' si materializzera' mai uno stato di diritto". Il libro sara' pubblicato anche in cinese dalla New Century Press di Hong Kong ma e' probabile che venga messo al bando dalle autorita' di Pechino. Zhao fu destituito e arrestato con l'accusa di aver diviso il partito per essersi opposto alla decisione del presidente Deng Xiaoping di reprimere la protesta. gli succedette Jiang Zemin, che aveva gestito le proteste a Shanghai senza spargimenti di sangue. Zhao e' rimasto agli arresti domiciliari per 15 anni fino alla morte, avvenuta il 17 febbraio 2005.
Maggio 2009