(AGI) - CdV - Quattordici encicliche, quattordici esortazioniapostoliche e numerose lettere: Giovanni Paolo II e' stato inquesto senso uno dei Papi piu' prolifici. Tematica prevalentedei suoi documenti e' stata la dottrina sociale, alla quale hadedicato integralmente tre encicliche: la "Laborem exercens"del 1981, la "Sollicitudo Rei Socialis" dell'87 e la"Centesimus Annus" scritta nel '91 in occasione del centenariodella "Rerum novarum" di Leone XIII. Ma anche nella sua primaenciclica, la "Redemptor hominis", del '79, c'e' una accoratadifesa della dignita' del lavoro, e i temi della giustiziasociale tornano anche nella numero 10, che e' forse la piu'esemplificativa del suo pensiero (Wojtyla e' stato per moltianni docente di etica all'Universita' di Lublino): la"Veritatis Splendor" pubblicata il 5 ottobre del'93 e dedicataai fondamenti oggettivi della morale. Un tema quest'ultimopresente pure nella seconda enciclica (la "Dives inMisericordia" dell'80). Filosofica, infine, la penultimaenciclica: l'impegnativa "Fides et ratio", mentre l'ultima,"Ecclesia de eucharistia" rappresenta un forte richiamo dicarattere teologico ma anche disciplinare alla centralita' eirrinunciabilita' della messa nella fede cattolica. Le primestesure di quasi tutte le encicliche, come e' noto, erano statescritte di suo pugno da Giovanni Paolo II e poi da lui stessoriviste dopo aver assunto i pareri degli esperti e di moltivescovi: per questo nelle loro pagine, come in altri suoidocumenti ed interventi (i discorsi del Papa occupano unatrentina di volumi, alcuni dei quali di 1500 pagine), e' facileritrovare alcuni aspetti del suo carattere e traccia delle sueesperienze passate. Prima di fare il Papa, infatti, Wojtyla e'stato arcivescovo, parroco, professore universitario, ma ancheoperaio in fabbrica. In gioventu', poi, fu testimone delladeportazione dei suoi compagni di scuola ebrei (e questo loricorda egli stesso nelle Lettere dedicate al 50esimo dellaseconda guerra mondiale). Karol Wojtyla e' stato anche un poetaed un autore drammatico (negli ultimi tempi, anzi, avevarimesso mano alla sua opera poetica, arricchendola forse connuove produzioni, anche se ai giornalisti aveva detto che sitrattava ormai di "un capitolo chiuso"). I suoi versi piu' notisono quelli dedicati alla tomba della madre, persa quando erapoco piu' che un bambino. Come poeta il Papa ha cantatosoprattutto la condizione dell'uomo, "sospeso tra la pietra eil cielo". Ed anche questo si ritrova nelle sue encicliche,specie quelle piu' teologiche: la "Slavorum Apostolorum" del1985, la "Dominum et Vivificantem" del 1986, la "RedemptorisMater" del 1987, la "Redemptoris Missio" del '91, la"Evangelium Vitae" e la "Ut unum sint" del '95. Di grande portata e' poi la lettera apostolica "Tertiomillennio adveniente" che nell'indire il "Grande Giubileo del2000" ha invitato l'intera Chiesa all'autocritica, affinche'prendendo coscienza dei suoi errori, dal caso Galileiall'acquiescenza dei cattolici tedeschi verso il nazismo, possapresentarsi come purificata alle soglie del nuovo millennio. Unaltro testo che per molti versi e' equiparabile ad unaenciclica e', infine, la "Mulieris Dignitatem" del 1988, lalettera apostolica con la quale ha rivendicato maggiore spazioper le donne nella societa' e nella Chiesa ma ha respinto ogniloro pretesa di accedere al sacerdozio. Da ricordare, infine,le 6 esortazioni apostoliche "postsinodali", mentre portano lafirma di Giovanni Paolo II anche il nuovo Catechismo dellaChiesa Cattolica, i 2 codici post-conciliari, quello di dirittocanonico e quello che raccoglie i canoni delle chieseorientali, la Riforma della curia romana. Inoltre, numeroselettere apostoliche tra cui sono particolarmente note quelleindirizzate ai bambini; ai giovani e alle donne e quella sullasofferenza, la Salvifici Doloris; su Agostino; per il millenniodella chiesa russa. E ogni anno, dal '79, non ha mai saltato lalettera ai sacerdoti per il giovedi' santo e i messaggi per levarie "giornate" di sensibilizzazione, tra cui quello per lagiornata mondiale della pace. .