Sapeva leggere gia' a due anni, a tre riusciva ad addizionare e sottrarre numeri a tre cifre, a 13 anni si e' iscritto all'universita', mentre ancora frequentava il liceo, che ha terminato a 15 anni, per laurearsi in ingegneria informatica due anni dopo. Il protagonista di questa fulminante carriera scolastica ed universitaria e' un ragazzo viennese di 18 anni, Marian Kogler, che attualmente sta effettuando un dottorato di ricerca in Informatica teorica presso la "Martin-Luther-Universitaet" di Halle-Wittenberg, nell'est della Germania, dove due volte alla settimana tiene corsi a studenti piu' anziani di lui. Il ragazzo prodigio viennese, figlio di uno scrittore, ha raccontato a 'Der Spiegel' di non ricordare come si sono sviluppate in lui le eccezionali capacita' intellettuali che possiede. "Non ricordo come ho imparato a leggere, devo averlo fatto da solo", spiega Kogler, ricordando di aver lasciato esterrefatto il padre quando all'eta' di due anni riusci' a leggere la parola "Achtung" (attenzione) su un cartello stradale. Prima di iniziare a frequentare la scuola elementare all'eta' di 5 anni aveva gia' lasciato di stucco le maestre della scuola materna, quando invece di giocare leggeva libri di chimica e di astronomia. Dopo aver saltato due classi, all'eta' di 12 anni il piccolo genio si ritrovo' in classe con ragazzi di tre o quattro anni piu' anziani di lui, che non esitavano a prenderlo in giro, arrivando fino a forme di mobbing. Iscrittosi a 13 anni alla Technische Universitaet, il politecnico di Vienna, ne e' uscito a 17 con in tasca la laurea di ingegnere, mentre parallelamente aveva frequentato il liceo, diplomandosi a 15 anni. Un test al quale si e' sottoposto ha messo in evidenza che il suo quoziente intellettuale e' superiore a 150. Kogler ammette tuttavia di essere abbastanza impacciato sul piano motorio, mentre ha qualche difficolta' ad apprendere le lingue straniere e ad orientarsi. Una delle cose che piu' lo terrorizzano e' "stare senza far niente", confessa Kogler, aggiungendo che "se non posso leggere un libro, guardare la televisione o pensare, allora preferisco dormire".
Giugno 2010