E' una festa colorata, piena di musica, e soprattutto di bambini quella per "i diritti di tutti" del Gay Pride. Bambini di tutte le eta', figli di genitori gay che hanno deciso di far partecipare con la famiglia al grande raduno di piazza a Navona, a Roma. Secondo gli organizzatori hanno risposto all'appello del mondo gay e lesbo 250mila persone. Madrina ufficiale della manifestazione e' Ornella Muti.
Tra i tanti che partecipano al corteo c'e' anche l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista, Vladimir Luxuria, icona del movimento trans. "Il Gay Pride - ha detto Luxuria - compie 15 anni e noi continuiamo ancora a chiedere i nostri diritti. In Europa ci sono stati dei passi avanti, anche se nelle recenti elezioni e' stata registrata una svolta a destra. Anche in Italia c'e' una destra che non ci considera molto. Noi pero' continueremo a chiedere i nostri diritti, perche' nelle societa' moderne e' in atto un processo che non puo' essere fermato. Puo' essere solo rallentato".
C'e' anche il trenino arcobaleno che porta i piccoli dell'associazione delle famiglie di genitori omosessuali. "Siamo tantissimi - spiega Giuseppina La Delfa - abbiamo dei figli e li cresciamo nella verita' e nella trasparenza. Per questo li abbiamo
portati". Silvia, invece, ha portato il suo bambino, Angelo, di 9 anni, che non sembra proprio felicissimo, ma forse - dice - e' solo un po' stanco. "E' caduto un tabu' - racconta - per questo abbiamo deciso di portare i nostri figli. In casa parliamo spesso di questa situazione e siamo giunti alla conclusione che non c'e' niente di male". Sarebbero almeno 200mila le persone che partecipano al Gay Pride in corso a Roma. La cifra e' stata diffusa dagli organizzatori della manifestazione. Tra i tanti che partecipano al corteo c'e' anche l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista, Vladimir Luxuria, icona del movimento trans. "Il Gay Pride - ha detto Luxuria - compie 15 anni e noi continuiamo ancora a chiedere i nostri diritti. In Europa ci sono stati dei passi avanti, anche se nelle recenti elezioni e' stata registrata una svolta a destra. Anche in Italia c'e' una destra che non ci considera molto. Noi pero' continueremo a chiedere i nostri diritti, perche' nelle societa' moderne e' in atto un processo che non puo' essere fermato. Puo' essere solo rallentato".
Dopo il Pride di Roma nuovo appuntamento a Genova il 27 giugno con il Pride Nazionale: chiediamo la diretta Rai. Lo si legge in una nota dell'Arcigay che precisa "migliaia di persone lgbt, etero, giovani, ragazze, famiglie stanno sfilando a Roma per riaffermare il diritto di tutte e di tutti a vivere in un Paese laico e democratico. Dalla richiesta del matrimonio civile alla necessita' di norme contro le discriminazioni che combattano realmente la violenza omofobica che in questi giorni e' tornata a colpire a Roma come a Verona, il popolo delle vere liberta' dimostra ancora una volta che un altro Paese e' possibile! Saremo noi a produrre quel vero cambiamento di cui c'e' bisogno: una nuova ed inedita stagione di riforme libertarie che da qui al 2011, data dell'Europride di Roma, attraversera' tutto il Paese. Chiediamo di essere cittadine e cittadini al pari degli altri, di poter accedere a diritti e doveri, di essere tutelati nelle nostra vista quotidiana e sociale. Concluso il Pride di Roma, continua la preparazione del Pride nazionale di Genova del 27 giugno, da subito chiediamo, cosi' come accordato a tutte le grandi manifestazioni nazionali politiche e sociali, la diretta della Rai, e auspichiamo che tutte i network nazionali assicurino ampi servizi e dirette".
Giugno 2009