L'Egitto accelera per la transizione del dopo-Mubarak e punta a far ripartire il turismo, attorno a cui ruota un posto di lavoro su dieci nella terra dei faraoni. La giunta militare ha appena annunciato che il 19 marzo si dovrebbe tenere il referendum sulle modifiche costituzionali per andare a giugno a elezioni politiche e tenere sei settimane dopo quelle presidenziali. Ma al Cairo, ancora inebriato dalla rivoluzione pacifica del 25 gennaio, gli occhi sono puntati anche sulla ripresa degli arrivi dei visitatori stranieri.
La Farnesina ha appena revocato la raccomandazione a evitare viaggi nella capitale egiziana, pur consigliando prudenza, mentre per Mar Rosso, Luxor e Assuan c'e' ormai "un ritorno alla normalita'". L'Italia, con il suo milione e 200mila turisti nel 2010, e' tra i primi 4 Paesi per presenze.
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"Apriamo le braccia ai turisti di ogni parte del mondo, abbiamo bisogno del vostro appoggio per ricostruire il nuovo Egitto democratico che rispetta i diritti umani", ha dichiarato il ministro del Turismo, Mounir Fakhry, incontrando giornalisti e tour operator italiani giunti al Cairo per una visita intitolata "L'Egitto nel cuore". "Bisogna far leva sulla simpatia che si sono conquistati questi giovani stupendi che hanno battuto la prepotenza
"Questo entusiasmo tra la gente per la rivoluzione e' un motivo in piu' per visitare il Paese", ha affermato Roberto Corbella, presidente dell'associazione dei tour operator italiani (Astoi). Del resto, per i viaggi all'estero un turista italiano su quattro sceglie proprio l'Egitto e l'interruzione delle partenze ha creato una perdita di fatturato intorno ai 16 milioni di euro.
Un primo passo verso la normalita' e' stata la riapertura, il 20 febbraio, del Museo egizio, che si affaccia su quella Piazza Tahrir che ha fatto da sfondo alle proteste anti-Mubarak. La sera del 28 gennaio erano state trafugati alcuni pezzi, tra cui la preziosa statua di Akhenaton, poi recuperata e tornata gia' al suo posto.
Nelle sale del museo, presidiate da soldati dei reparti speciali, il primo giorno si sono presentati appena 87 turisti stranieri contro i 4-5 mila dei periodi di alta stagione. Ma la speranza e' che i numeri tornino resto a salire, anche perche' le 14 teche spaccate dai saccheggiatori calatisi dal lucernario sono gia' state rimesse a posto e all'appello mancano solo una decina di pezzi dei 165mila che puo' vantare quella che e' una delle prime attrazioni turistiche al mondo. "E' stato triste vedere il primo edificio al mondo costruito come museo ridotto cosi'", ha raccontato il direttore Tareq El Awady, "ma ora puo' diventare il simbolo della rinascita dell'Egitto".
(dall'inviato Davide Sarsini Novak)
Marzo 2011