Dolore cronico: ne soffrono 13 milioni di italiani
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Dolore cronico: ne soffrono 13 milioni di italiani

Dolore cronico: ne soffrono 13 milioni di italiani

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(AGI) - L'Aquila, 23 set. - Mal di schiena, emicrania, artrosi,nevralgie, dolori alle articolazioni, fuoco di sant' Antonio,sono alcuni degli esempi di malattie caratterizzate da dolorecronico che, se non diagnosticato in tempo e curato in modoadeguato, puo' cronicizzarsi e diventare esso stesso una vera epropria malattia che non abbandona piu' la persona. In Italia13 milioni di persone ne soffrono. La maggior parte sono donne.Solitamente si e' portati a pensare che questo problemariguardi soltanto i malati di tumore, ma al contrario sonotantissime le patologie che la terapia del dolore puo'alleviare e contribuire ad ottenere una migliore qualita' divita. Eppure, in questo campo, nonostante il Parlamento abbiaapprovato all'unanimita' una legge, la 38 del 2010, pergarantire ad ogni cittadino le terapie necessarie, l'Italia e'ancora indietro.Anzi, e' all'ultimo posto in Europa nel consumopro capite di farmaci antidolorifici considerati adeguati,ovvero oppioidi, cannabinoidi e derivati, mentre e' al primoposto nel consumo pro capite di farmaci Fans. "Troppo spesso sisottovaluta il dolore cronico - spiega il professorGianvincenzo D'Andrea, vice presidente della Fondazione Isal,Istituto di Scienze Algologiche di Rimini che da anni si occupadella ricerca scientifica e della formazione dei medici -invece in Italia un cittadino su quattro ne soffre, ma continuaad affrontarlo in maniera superficiale con cure pocoappropriate. Per trattare bene la patologia bisogna conoscerla,perche' esistono tante situazioni di dolore a seconda dellamalattia che lo provoca e ogni dolore e' trattato in mododiverso". I dati dicono che nel 18 per cento dei casi ipazienti che soffrono di dolore cronico ammettono di vivere unsenso di abbandono e la sensazione di perdere il proprio ruoloall'interno della famiglia, al 22 per cento degli intervistatie' stata diagnosticata depressione mentre il 50 per cento provaun senso di sfiducia e di malessere. In Italia la legge risultaessere il piu' delle volte inapplicata per la mancanza distrutture adeguate - continua il professor D'Andrea - e poi pertrattare bene la patologia bisogna conoscerla, perche' esistonotante situazioni di dolore a seconda della malattia che loprovoca e ogni dolore e' trattato in modo diverso. Esiste unaclassificazione di dolori cronici e in tutto il mondo oggi e'di grande attualita' il dibattito sull'uso di farmaci oppioidi,cannabinoidi e derivati e sulle loro enormi potenzialita' nellacura efficace del dolore cronico, capace di allevare lesofferenze di un grandissimo numero di persone al di la' deipregiudizi sedimentati. L'intento della Fondazione Isal, di cuifaccio parte, e' proprio quello di colmare il gap di ricerca edi diffusione di tale terapia. E con la nascita della ScuolaEuropea di Alta Formazione 'Giovanni Leonardis' si potra' fareun enorme passo in avanti per allinearci agli standard europeie mondiali". Per supportare la nuova istituzione si e'costituita in Abruzzo l'Associazione "Amici della Fondazione diricerca sul dolore Isal - Giovanni Leonardis" brevemente detta"Amici di Isal" che ha appunto come scopo la solidarieta'sociale nel campo dell'assistenza all'uomo sofferente e chepunta molto sull'attivita' di formazione di personale medico eparamedico. La Scuola abruzzese "Giovanni Leonardis", e' statainaugurata a Sulmona lo scorso 30 maggio e ha ricevuto numeroserichieste di iscrizione. Formera' medici, anche di base,sull'uso di farmaci che sono piu' efficaci e meno dannosi deicosiddetti "Fans", cioe' i classici antinfiammatori.
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