(AGI) - CdV - Rinsaldare la Chiesa per varcare la soglia delterzo millennio: era questo il "mandato" che gli era statoaffidato per bocca del primate polacco Stefan Wyszynski neldrammatico conclave dell'autunno del 1978, quando i cardinalidovettero tornare in gran fretta nella Sistina per eleggere ilsuccessore di Papa Albino Luciani, durato appena 33 giorni."Introdurrai la Chiesa nel nuovo millennio", gli aveva detto ilsuo "maestro" ed e' per questo che il Grande Giubileo del 2000e' stato vissuto dallo stesso Papa Wojtyla come il culmine delsuo Pontificato. Non che dopo la chiusura della Porta Santasiano mancati momenti e gesti significativi, basta pensare algrande incontro interreligioso per la pace del 24 gennaio 2002ad Assisi ed anche alla visita compiuta nel maggio precedentein Grecia, con l'incontro con gli Ortodossi all'Aeropago, e inSiria, con la prima visita di un Papa in una Moschea, quella diDamasco. Questi gesti pero' completavano un percorso gia'avviato: il quarto viaggio internazionale del Papa, nelnovembre del 1979, ad esempio, era stato ad Al Fanar, inTurchia, per rendere omaggio al Patriarca Ecumenico diCostantinopoli, cosi' come nel 1986 Giovanni Paolo II era statoil primo Papa a mettere piede in una Sinagoga, quella di Roma.Significative, in questa ottica di avvicinamento e dialogo,sono state le due riconsegne: quella dell'icona della Madre diDio di Kazan, tornata in Russia dopo la cerimonia direstituzione del 25 agosto 2004, e quella, il 27 novembre 2004,delle reliquie dei santi Gregorio Nazianzeo e GiovanniCrisostomo, riportate a Costantinopoli da Bartolomeo I. Ecertamente le limitazioni fisiche non hanno attenuato ladedizione e la forza del suo ministero. Tanto da aver avuto ilcoraggio di intraprendere a 83 anni appena compiuti il 100esimoviaggio internazionale del Pontificato, in Croazia, con unacoda nella Repubblica Serbo-Bosniaca, impegnativa e ricca disignificato. Mentre il viaggio numero 103 era stato lo scorsogiugno in Svizzera per un incontro con i giovani. L'ultimoviaggio, il 104esimo, a Lourdes, vero atto di eroismo di unuomo impedito in ogni movimento dalla sua malattia. Ma le immagini che tutti ricorderemo di questo Paparestano quelle del Grande Giubileo: dall'apertura della PortaSanta di San Pietro, passando per il rito ecumenico checaratterizzo' l'apertura di quella della Basilica di San Paolo,per il "mea culpa" pronunciato il 12 marzo per mettere al bandonella Chiesa ogni tentazione di discriminazione razziale,sessuale e ideologica e per la proclamazione al Colosseo del"Martirologio del 2000", che non e' piu' soltanto cattolico,fino al pellegrinaggio in Terra Santa, iniziato in febbraio alSinai e culminato in marzo con il gesto straordinario dellapreghiera al Muro del Pianto, ed infine il colpo di scena dellarivelazione a Fatima di una parte del terzo segreto affidatodalla Vergine ai pastorelli, nel quale era previsto con 65 annidi anticipo l'attentato del 13 maggio 1981 in piazza SanPietro. .