(di Geminello Alvi) - Non saranno ventimila leghe sotto i mari, ma sono pur sempre due miglia in profondità. E’ di quanto sono discesi negli abissi del Mar della Cina Meridionale tre scienziati cinesi su una macchina sottomarina non più grande di un piccolo autocarro. Purtroppo per motivi diversi da quelli fantasticati da Verne. Di fiabesco nell’avventura c’è infatti solo il nome della macchina abissale battezzata Jiaolong, mitico serpente marino delle fiabe cinesi. Per il resto l’impresa corrisponde ad una intenzione del tutto prosaica: quella di esplorare il fondo oceanico per sfruttarne giacimenti di minerali e bacini di petrolio. Nonché rivendicare la propria sovranità in mari contesi infilandovi nelle pianure marine la bandiera della Repubblica Popolare. Gesto discreto ma al quale l’equipaggio della Jiaolong non si è sottratto, badando anzi con una telecamera a riprendere per futura memoria l’evento. La metodica ricerca di risorse e l’eventuale contesa ha per argomento una ricchezza in soli noduli minerali stimata a 3 trilioni dollari. Senza parlare dei cavi sottomarini e degli altri apparati che sarebbe sempre possibile recuperare nei fondali per motivi bellici.
La discesa di cui si è data notizia dopo circa otto anni di esperimenti segreti permetterebbe addirittura di esplorare circa 99,8% del fondo oceanico del Mar della Cina. Si pretende infatti che lo Jiaolong possa discendere a 4,35 miglia ovvero 7000 metri di profondità, più profondamente perciò di qualunque altra macchina abissale russa o americana. Per la verità la tecnologia sottomarina cinese è ancora incerta. L’esperienza cinese si è infatti affinata solo grazie agli americani che nel 2005 hanno coinvolto cinque piloti e uno scienziato della Repubblica Popolare nelle immersioni di Alvin, finora la più famosa delle macchine abissali. Peraltro, sebbene Alvin si sia potuto immergere solo fino a 4500 metri ovvero 2,8 miglia, pare ancora agli esperti più affidabile di ogni altro. Quest’anno Jiaolong è sceso comunque a 3759 metri; il prossimo anno dovrebbe discendere a 5000 metri; da qui al 2012 completare la discesa fino a 7000 metri. Il progetto procede tuttavia con grande discrezione, un po’ come le prime e molto arrischiate avventure sovietiche nello spazio . Appunto per evitare l’imbarazzo di dover annunciare un fallimento o peggio un incidente. Resta la conferma della brama inesausta di risorse della Cina, alla ricerca di minerali, adesso persino 4 miglia sotto il mari.
Settembre 2010