Cervello: perdita memoria e' comune ma colpisce prima uomini
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Cervello: perdita memoria e' comune ma colpisce prima uomini

Cervello: perdita memoria e' comune ma colpisce prima uomini

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(AGI) - New York, 17 mar. - Gli uomini hanno una memoria piu'fragile delle donne. Ma questo non significa necessariamenteessere piu' a rischio Alzheimer o altre forme di demenza.Secondo uno studio della Mayo Clinic and Foundation delMinnesota, infatti, questo calo della memoria farebbe parte delnormale processo d'invecchiamento. Come riportato sulla rivistaJAMA Neurology, il calo delle capacita' mnemoniche e' comune atutti, ma colpisce prima gli uomini che le donne, inparticolare a 40 anni d'eta'. "Un calo della memoria e' unacosa che capita tutti", ha assicurato Clifford Jack, autoreprincipale dello studio. "E' una caratteristica sgradevole delnormale invecchiamento, ma non significa necessariamente che sista soffrendo di demenza", ha aggiunto. Per arrivare a questeconclusioni i ricercatori hanno esaminato la struttura el'attivita' cerebrale di 1.246 persone di eta' compresa tra i30 e 95 anni con una normale funzione cognitiva. E' stato cosi'possibile rilevare che la memoria complessiva diminuiscecostantemente dai 30 ai 90 anni d'eta'. Lo studio ha anchemostrato che l'ippocampo, la regione cerebrale chiave per lamemoria, si riduce lentamente gia' a partire dal 30esimocompleanno fino a 60 anni d'eta'. Dopo il volume di questaparte del cervello continua a ridursi piu' rapidamente.Inoltre, i ricercatori hanno sottolineato che la memoria e'peggiore negli uomini, soprattutto dopo i 40 anni d'eta'. Ilvolume dell'ippocampo del cervello degli uomini e' anche piu'inferiore a quello delle donne soprattutto a 60 anni d'eta'.Questo vantaggio femminile sembra mantenersi fino allamenopausa, intorno ai 50 anni d'eta'. Pare, infatti, che gliormoni femminili, gli estrogeni, aiutino ad evitare i danni aineuroni fino alla mezza eta'. I ricercatori hanno ancheutilizzato la Pet per registrare l'accumulo di amiloide, unaproteina tossica che invade il cervello dei malati di Alzheimerdistruggendo le connessioni vitali tra le cellule. Dairisultati e' emerso che prima dei 70 anni d'eta' i livelli diquesta proteina sono bassi, ma poi aumentano. Le persone chehanno il gene chiamato apoE4, che e' un fattore di rischio perl'Alzheimer, hanno mostrato segni di accumulo di amiloideintorno ai 57 anni d'eta'. Quelli senza il gene, invece, hannomostrato un accumulo in media a 64 anni. "Comprendere labiologia alla base di questi primi processi ci aiuta ainformarci in modo sostanziale sui modi che abbiamo permantenere la salute cognitiva e ottimizzare la resistenza allademenza in eta' avanzata", ha commentato Charles DeCarli dellaUniversity of California di Davis, Sacramento, in un editorialedi accompagnamento allo studio.
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