Nasi chiusi, continui starnuti, occhi rossi e lacrimanti, i piu' sfortunati hanno addirittura crisi asmatiche. Ormai un italiano su quattro soffre di allergie, una patologia 'primaverile' che nel 2009 sembra essere arrivata in leggero ritardo rispetto agli anni passati, ma che proprio nei prossimi giorni potrebbe entrare nel vivo. I 'nemici' di queste settimane hanno nomi precisi: si chiamano cipresso, nocciolo e betulla. Piante che hanno iniziato la fioritura in ritardo, per via del maltempo che ha colpito il Belpaese nei mesi scorsi, ma che adesso sono entrate nella fase centrale, come dichiara Angelo Passaleva, presidente della societa' italiana di allergologia e immunologia clinica. Affermazioni confermate anche dal 'bollettino pollinico', consultabile on line su www.ilpolline.it e curato dall'associazione italiana di aerobiologia, che contiene i dati delle settimane passate e le previsioni per quelle prossime, relativi alla concentrazione dei vari tipi di polline in tutte le zone del territorio nazionale. In queste settimane, ad esempio, i pollini di cipresso hanno invaso quasi tutta Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Negli ultimi anni il numero delle persone che soffrono di riniti allergiche o lacrimazione e' notevolmente aumentato negli ultimi dieci anni: "C'e' stato un aumento del 5 per cento, soprattutto tra i bambini", conferma Passaleva. I 'raffreddori allergici', sia negli adulti che nei piu' piccoli, non vanno comunque sottovalutati, visto che esiste la possibilita' che si trasformino in crisi asmatiche. L'aumento delle patologie a carico dell'apparato respiratorio, dovuto in parte anche all'incremento del numero delle persone colpite da allergie, haportato l'Organizzazione mondiale della Sanita' a definire il 2009 'l'anno del Respiro', proprio per sensibilizzare tutti a prestare attenzione a patologie di questo tipo. Contro la sindrome allergica esistono sostanzialmente due tipi di cure a cui ci si puo' sottoporre: una farmacologica e la cosiddetta 'vaccino terapia'. Gli esperti le ritengono entrambe estremamente efficaci. Gli antistaminici di seconda generazione (quelli che non danno sonnolenza) e i cortisonici che si assumono per via inalatoria, danno ottimi risultati a breve termine. Per un'azione che vada piu' in la' negli anni e in profondita' in molti ritengono che sia meglio sottoporsi alla vaccino terapia. Ci sono poi soggetti allergici anche all'olivo, pianta che generalmente inizia la
fioritura a primavera inoltrata. Se dovesse fare molto caldo nei prossimi giorni, pero', e' possibile che i tempi siano anticipati.
Nel vasto e variegato panorama delle manifestazioni allergiche infantili anche gli alimenti occupano un posto di rilievo. Secondo i dati pubblicati sul sito internet della Siaip (societa' italiana allergologia e immunologia pediatrica) l'allergia al latte vaccino, per esempio, interessa il 2,5 per cento dei bambini nel primo anno di vita , con reazioni mediate da IgE (immunoglobuline E) nel 60 per cento dei casi. Buona parte dei bambini perde la sensibilita' verso il latte entro i primi 3 anni, mentre il 15 per cento e' ancora allergico in eta' adulta, presentando nel 35% dei casi allergie verso altri alimenti. L'allergia all'uovo interessa circa l'1,3% dei bambini della prima infanzia. Sui costi sociali delle allergie non ci sono ancora dati specifici, ma e' logico pensare, visto l'aumento degli allergici, che siano in netta crescita.