di Geminello Alvi
La Coppa del mondo si tiene in dieci stadi, cinque dei quali sono stati costruiti apposta e gli altri ristrutturati. La più parte dei lavori ha coinciso nel 2008 col picco della congiuntura. Nel 2009 si è raggiunto il massimo di occupati, seppure a tempo indeterminato nelle costruzioni. I trasporti pubblici usati per lo più dai cittadini dei suburbi è stato migliorato da un sistema di 500 nuovi bus, che connette tra loro le città che ospitano gli incontri. Anche gli acquisti delle compagnie di auto in affitto, in previsione dell’afflusso di turisti dei mondiali, hanno aiutato nel 2010 il recupero dalla contrazione del settore auto dell’anno precedente. Tuttavia le speranze di un afflusso di almeno mezzo milione di turisti rischiano di rivelarsi troppo ottimistiche. Sugli afflussi avrà una sua influenza non positiva l’acquisto elettronico di biglietti o prenotazioni, non favorite dall’uso scarso di internet in Africa. Tantomeno le condizioni di precaria sicurezza, al di fuori delle ristrette aree coinvolte negli eventi sportivi o di turismo di elite, dovrebbero migliorare la situazione. Dai primi dati, i soggiorni dei turisti non confortano le stime troppo ottimistiche di 500 mila arrivi. Paiono di molto minori ma più lunghi del previsto. Sono stati i dipendenti di Transnet, azienda statale per porti, ferrovie e oleodotti ad avere già meglio approfittato del torneo mondiale: con uno sciopero durato 18 giorni circa un mese prima della partita di apertura. Lo stato ha ceduto alle loro richieste, provocando però subito le richieste di aumento dei circa un milione di impiegati pubblici, che peggioreranno il deficit statale. La conflittualità sindacale non risolve il problema di un mercato del lavoro di occupati per lo più precari, e con bassi salari. La domanda interna resta, nella sua struttura debole e le previsioni di una crescita del prodotto nel 2010 del 2,5%, sotto trend, dipendono dall’esportazioni. Il rallentamento delle previsioni di crescita cinese ne indebolirà pertanto la crescita. Occorre ricordare infatti che dal 2009 la Cina ha superato l’Europa come primo partner commerciale del Sud Africa. Malgrado le pressioni sindacali per una svalutazione, il rand si è comportato comunque meglio del previsto nei confronti del dollaro, anche per effetto di tassi tenuti più elevati. In conclusione: per l’economia dei vuvuzela si intravedono minimi vantaggi, e tutti alle loro spalle, limitati a poche infrastrutture, a qualche aumento per gli statali.
Giugno 2010