1° Gennaio 2018: la profezia dei Maya colpira' il settore energetico

Secondo le previsioni di CODICI la riforma del mercato elettrico e degli oneri in bolletta sara' una catastrofe per i consumatori

CODICI, insieme ad altre 16 associazioni dei consumatori, ha espresso un fermo "No" al superamento del mercato tutelato, previsto dal DDL sulla Concorrenza. La cancellazione e' il frutto di un'esigenza di "qualche" operatore del mercato di acquisire clienti per aumentare i margini dopo aver fallito con gli strumenti tradizionali.

Le associazioni  denunciano che il rischio principale sara' quello di aggiustare i conti delle aziende energetiche a spese dei consumatori domestici e delle piccolissime imprese.

Il 2018, anno in cui e' prevista la messa in regime anche della revisione tariffaria proposta dall'AEEGSI, sara' quindi un anno campale per l'energia e una profezia dei Maya che si abbattera' sui consumatori. 

Di certo non saranno i nuovi o piccoli operatori del mercato ad acquisire clienti, ma sempre i soliti noti (ricordate il caso della liberalizzazione sul gas delle utenze non domestiche?).

Il superamento del Mercato Tutelato, a nostro avviso, eliminerebbe sia il meccanismo dei prezzi di riferimento per i consumatori domestici, che aumenterebbe i comportamenti collusivi fra gli operatori, oggi garantiti dalle ultime tutele a protezione dei consumatori del mercato tutelato. Immaginiamo gia', come a seguito del mancato recapito di una fattura, si finisca per essere etichettati come morosi con il conseguente e veloce distacco dell'utenza e la bollatura di appestato energetico. Non c'e' gruppo di acquisto collettivo o meccanismo di tutela che possa proteggere il consumatore dinnanzi alla fame di fatturato che hanno quasi tutti gli operatori a causa delle allegre gestioni del passato.

"Se proprio dobbiamo superare la tutela, prima vogliamo avere la piena efficacia della Class Action, unico strumento per intimorire gli operatori scorretti", dichiara Luigi Gabriele, Responsabile Affari Istituzionali CODICI.

"Nessuno nega che il mercato oggi sia gia' libero. Chiunque puo' scegliere il proprio operatore, quel che non puo' fare e' scegliersi il letturista e il distributore. Sul tema della revisione tariffaria e dei prezzi, ci chiediamo se sia proprio il caso di aumentare di altre 100€ di media la bolletta dell'utente "tipo" per ridurre i costi di rete a chi vuole consumare piu' energia (riforma tariffaria D2, D3)".

Non sarebbe il caso di incentivare di piu' autoproduzione e accumuli domestici, ma sopratutto non sarebbe il caso di liberalizzare i costi fissi come la distribuzione e la misura e introdurre il principio che pago quel che consumo e non quello che mi stimano?

La regolazione degli ultimi anni ha creato dei mostri. Il primo e' il distributore locale, il secondo il distributore misto al venditore e il terzo e' la famosissima sicurezza del sistema. Tutti creati in nome della stabilita' dei bilanci, con posizioni dominanti a danno di tutti, dal consumatore all'energivoro, generando rendite di sistema e sussidi di Stato, pagati pero' dagli utenti.

Se distribuzione e dispacciamento sono gli unici segmenti in cui si fa margine senza essere a mercato vuol dire che a qualcuno conviene. Ma ora basta! Siamo stanchi di pagare bollette in consumo stimato e conguagli quinquennali. Siamo stufi di perdere ore al telefono o allo sportello per vederci rettificare una bolletta di cui in realta' abbiamo consumato solo il 50% di quel che ci hanno chiesto.

Siamo stanchi di non poter scegliere se consumare sul posto o accumulare sotto il tetto. Vogliamo essere liberi di scegliere a chi pagare e se pagare la lettura del nostro contatore. Ma per fare questo, abbiamo bisogno si' di "liberalizzazione delle tariffe", ma di quelle della distribuzione.

Roma, 20 marzo 2015