11 SETTEMBRE: NAVARRO, PER WOJTYLA FU SCONFITTA SPIRITO RELIGIOSO
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11 SETTEMBRE: NAVARRO, PER WOJTYLA FU SCONFITTA SPIRITO RELIGIOSO

11 SETTEMBRE: NAVARRO, PER WOJTYLA FU SCONFITTA SPIRITO RELIGIOSO

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(AGI) - CdV, 10 set. - "Una tragedia per tutta l'umanita', unasconfitta per ogni spirito autenticamente religioso". Lostorico portavoce di Papa Wojtyla riferisce oggi sul sito"Vaticaninsider" la reazione a caldo di Giovanni Paolo II allanotizia del terribile attentato di New York. "Ricordo comefosse oggi - racconta il medico-giornalista spagnolo - quelterribile pomeriggio. Chiamai il Papa, che si trovava a CastelGandolfo, gli diedi la notizia. Rimase sconvolto non solo perla tragedia in se', ma anche perche' non riusciva a spiegarsicome l'uomo potesse raggiungere questo abisso di male". Per oltre un ventennio direttore della Sala Stampa dellaSanta Sede e stretto collaboratore di Papa Wojtyla, ha ancorabene impressa nella mente la sequenza degli eventi dell'11settembre 2001. "Era il primo pomeriggio dell'11 settembre,venni a sapere di quanto era appena accaduto a New York,l'aereo che si era schiantato contro la prima torre. Ancora nonsi sapeva se fosse un incidente o un attentato. Con il secondoschianto non ci furono dubbi. Giovanni Paolo II si trovava aCastel Gandolfo. Chiamai, gli parlai direttamente. Gli dissiche cosa stava accadendo. Gli parlai delle immagini terribiliche la CNN stava trasmettendo in diretta. Si vedevano lepersone disperate che si gettavano dai due grattacielicolpiti". Il Papa, ricorda, "rimase profondamente scosso, addolorato.Ma - subito - si chiese come fosse potuto accadere un attentatocosi' efferato. La sua costernazione, di fronte a quelleimmagini ando' oltre il dolore". "Rimase per poco tempodavanti alla Tv. Poi si ritiro' nella cappellina, che distasoltanto pochi passi dalla sala della televisione. E rimase alungo pregare. Voleva anche mettersi in contatto con GeorgeBush, per fargli sapere la sua vicinanza, il suo dolore, la suapreghiera. Ma non era possibile contattare il presidente, cheper motivi di sicurezza si trovava in volo sull'Air Force One.Allora il Papa decise di inviare immediatamente un telegramma.E la mattina dopo ha dedicato la messa per le vittimedell'attentato, pregando Dio perche' desse il riposo eternoalle numerose vittime e coraggio e conforto alle lorofamiglie". Alcuni mesi dopo, conclude l'ex direttore della SalaStampa della Santa Sede, "con la riunione dei leader religiosiad Assisi, nel gennaio 2002, Giovanni Paolo II volle indicareal mondo che la religione non puo' strumentalizzare il nome diDio per giustificare l'odio e la violenza". Secondo Navarro,"il Papa si poneva drammaticamente la domanda su cio' che stavaaccadendo in quella nicchia del mondo islamico, era coscientedella necessita' di non colpevolizzare tutti i musulmani, e altempo stesso riteneva che bisognasse capire come e perche' siera arrivati a questo tipo di degenerazione in quelle frangejihaidiste che promuovevano e giustificavano l'autoimmolazioneper atti cosi' gravi e disumani". (AGI)Siz
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