11 SETTEMBRE: CARDINALE TAURAN, ODIO CIECO NON FERMO' IL DIALOGO
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11 SETTEMBRE: CARDINALE TAURAN, ODIO CIECO NON FERMO' IL DIALOGO

11 SETTEMBRE: CARDINALE TAURAN, ODIO CIECO NON FERMO' IL DIALOGO

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(AGI) - CdV, 10 set. - "L'11 settembre non ha mai rimesso indiscussione il dialogo interreligioso. Anzi, al contrario, sononati nuovi partenariati". Lo afferma il cardinale Jean-LouisTauran, presidente del Pontificio Consiglio per il DialogoInterreligioso, in un'intervista a "La Croix". "Naturalmente -sottolinea - rimanemmo tutti colpiti dalla mostruosita' di taleazione. Ma subito dopo, paradossalmente, ha prevalso in noi unaconsapevolezza e una convinzione: non si puo' uccidere in nomedi Dio. Da allora, i leader religiosi sono divenuti piu'coscienti dell'urgenza di una pedagogia dell'incontro" e trapoche settimane, a 25 anni dalla storica Giornata di preghieraper la pace del 27 ottobre 1986, torneranno ad Assisi conBenedetto XVI come "Pellegrini di verita', pellegrini di pace,siamo tutti in cammino sulla stessa strada". In particolare, secondo il porporato francese, dopo gliattacchi di dieci anni fa, "molti musulmani hanno espresso ildesiderio di far conoscere il vero islam e molti hannomanifestato solidarieta' nei confronti delle vittime,soprattutto cristiane". Ed oggi che, lamenta Tauran, "il mondoe' divenuto piu' precario e il sospetto e la paura dell'altrosono aumentati, dopo aver evitato lo shock delle culture, oradobbiamo evitare lo shock dell'ignoranza. Perche' la pauradell'altro e' spesso motivata dall'ignoranza". In questoambito, conclude il cardinale Tauran, "il ruolo delle religionie' essenziale, perche', come ha detto Benedetto XVI, chi e' incammino verso Dio non puo' non trasmettere pace. E chicostruisce la pace non puo' non avvicinarsi a Dio". (AGI)Siz
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