OSSERVATORE ROMANO, LASCI PERDERE VERDI CHI NON CAPISCE NABUCCO
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OSSERVATORE ROMANO, LASCI PERDERE VERDI CHI NON CAPISCE NABUCCO

OSSERVATORE ROMANO, LASCI PERDERE VERDI CHI NON CAPISCE NABUCCO

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(AGI) - CdV, 16 mar. - "Ascoltando il Nabucco per intero, chinon fa propri i valori dell'unita', potrebbe coglierel'occasione se non per cambiare idea, almeno per scegliere unaltro compositore di riferimento". Lo scrive l'OsservatoreRomano alludendo alla preferenza per il "Va' pensiero" espressa dalla Lega che preferisce questo inno di GiuseppeVerdi a quello ufficiale italiano, opera invece di GoffredoMameli. "La profezia di Zaccaria nel Nabucco, attraverso laquale il gran pontefice degli ebrei comunica al suo popoloabbattuto nuove speranze e vigore, viene da alcuni studiosimessa in rapporto con le parole di Mazzini (che incitavano adun impegno civile per la liberta' del popolo italiano, ndr),ricorda sul quotidiano vaticano il critico musicale MarcelloFilotei, definendo "scontata ma inattaccabile la scelta dimettere in scena proprio la terza opera verdiana nel giornodelle celebrazioni per l'unita' d'Italia, il 17 marzo al Teatrodell'Opera di Roma, diretta da Riccardo Muti alla presenza delpresidente della Repubblica, Giorgio Napolitano". Rileva ancoraFilotei: "Certo non e' ancora l'esplicito riferimento a 'Ivespri siciliani' che arrivera' decenni dopo, ma la 'patriaperduta' che gli ebrei anelano nel celebre coro poteva a buonmotivo rappresentare l'aspirazione degli idealisti che fecerol'impresa, che in realta' la patria non l'avevano perdutaperche' non l'avevano mai avuta". Insomma, conclude il critico,nel Nabucco "la tensione e' verso quello che potrebbe essere:ogni parola e' rivolta a un luogo lontano dove vivere in pace,tutti uniti. Impossibile, conoscendo l'opera, travisare questomessaggio". (AGI)
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